I rider non si fermano mai e non lo hanno fatto neanche in questi giorni a Bologna, quando l’ennesima alluvione ha colpito l’Emilia-Romagna generando immagini che purtroppo ormai ci sono familiari. Le notifiche di ordine hanno continuato a lampeggiare sui cellulari dei ragazzi e delle ragazze al lavoro a bordo dei loro scooter come in qualsiasi altro giorno.
Solo Just Eat ha lasciato i suoi collaboratori a casa, mentre le altre società di delivery sembrano non aver rispettato gli accordi presi con i sindacati per proteggere i lavoratori in condizioni meteo avverse. La mancata presa di posizione non è passata inosservata e ora gli enti Camera del Lavoro Metropolitana, Filt-Cgil e Nidil-Cgil di Bologna annunciano di voler presentare un esposto alla Procura della Repubblica.
Consegne sotto il diluvio
Le nostre sono pagine dedicate al cibo, ma oggi dobbiamo parlarvi di crisi climatica e alluvioni, perché in questi giorni il forte maltempo che ha colpito ancora una volta l’Emilia-Romagna si è intrecciato anche con il settore del food, nello specifico quello delle consegne a domicilio. Anche sotto le piogge torrenziali bolognesi, i rider non si sono mai fermati, guadando strade trasformate in fiumi in piena a bordo dei loro scooter.
Sabato scorso, in particolare, mentre il sindaco Matteo Lepore invitava i cittadini a rifugiarsi ai piani alti e a scendere in strada solo se strettamente necessario, i rider continuavano a svolgere l’attività di tutti i giorni, cercando di portare pizze e sushi a bolognesi affamati e apparentemente incapaci di preparare una pasta asciutta da soli.
La reazione dei sindacati
Ma non è solo questione di etica (ordinare o non ordinare, questo è il dilemma): le associazioni sindacali denunciano infatti una mancata tutela da parte delle aziende di delivery. Solo Just Eat avrebbe sospeso le consegne “in conseguenza di una procedura concordata a livello nazionale con le organizzazioni sindacali per la gestione delle condizioni meteo avverse”, mentre le altre società hanno proseguito come se nulla fosse.
La Camera del Lavoro Metropolitana, la Filt-Cgil e la Nidil-Cgil di Bologna hanno annunciato che presenteranno un esposto alla Procura della Repubblica “per accertare eventuali responsabilità e profili penali dei comportamenti messi in atto dalle aziende di delivery che non hanno sospeso le attività”. I rider, lo sappiamo, sono una delle categorie lavorative meno tutelate in assoluto, ma non è la prima volta che i sindacati scendono in campo per reclamarne i diritti. L’ultimo episodio risale a qualche settimana fa, nell’ambito della richiesta di risarcimento ai rider da parte di Uber Eats, andata a buon fine. Speriamo che anche stavolta l’intervento porti i suoi frutti.