Quello dei rider non è un rapporto di lavoro subordinato, bensì una collaborazione di natura autonoma: a sostenerlo è il giudice del lavoro di Firenze, che ha rigettato le richieste di Nidil-Cgil Firenze, Filt-Cgil e Filcams Cgil nei confronti di Deliveroo Italy in merito al contratto autonomo dei rider.
Un punto segnato dal lato delle piattaforme di delivery, in questa battaglia continua tra lavoratori e aziende del servizio a domicilio della ristorazione.
Non a caso Matteo Sarzana, general manager di Deliveroo Italy, commenta la decisione parlando di “un giorno importante per Deliveroo e per l’industria italiana del food delivery”, che “conferma la legittimità del modello adottato da Deliveroo e il percorso seguito con l’applicazione del Ccnl rider che riconosce importanti tutele ai RIDER che collaborano con noi”, come “compensi minimi, indennità integrative, incentivi, sistemi premiali, dotazioni di sicurezza, assicurazioni per gli infortuni e per i danni contro terzi, formazione e molte altre tutele e diritti nell’ambito del lavoro autonomo”.
Il Tribunale ha infatti spiegato che il rapporto di collaborazione dei rider non è soggetto agli stessi obblighi del lavoro subordinato, vista la non obbligatorietà della loro prestazione, soggetta all alibertà di “decidere se e quando lavorare, senza dover giustificare la loro decisione”.
[Fonte: Ansa]