Ricordate il vandalo che gettò via due milioni di euro di vino? Abbiamo un colpevole

Il caso dell'individuo che lo scorso febbraio si intrufolò in una cantina gettando via del vino per due milioni di euro è finalmente risolto.

Ricordate il vandalo che gettò via due milioni di euro di vino? Abbiamo un colpevole

Immaginiamo che un po’ di riassunto sia d’obbligo. Era la fine di febbraio, e vi raccontammo della vicenda di un tale, opportunamente imbacuccato, che si intrufolò in una cantina spagnola per gettare via del vino per un valore complessivo di due milioni di euro. E badate bene: “gettare” lo intendiamo in maniera letterale, direttamente e brutalmente sul pavimento della cantina.

Le ipotesi fioccarono abbondanti. La lettura – condivisibilissima – delle forze dell’ordine è che si trattasse di un dipendente o ex dipendente dell’azienda, come suggeriva la sicurezza con cui ha aperto le vasche d’acciaio o, forse più banalmente, con cui si muoveva per la cantina nonostante il buio. A rendere ancora più pungenti le indagini c’era poi il fatto che il vino versato – quasi 60 mila litri! – appartenesse alle due varietà più costose lì prodotte.

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vino

Un salutista un po’ estremista? Un astemio particolarmente radicale nelle proprie posizioni? Un ormai ex dipendente che voleva vendicarsi per essere stato lasciato a casa? Ding ding ding, la risposta è esatta: come riportato dai colleghi di the drinks business, la polizia locale ha da poco arrestato una donna che pare avrebbe cercato vendetta dopo essere stata licenziata dall’azienda vinicola in questione.

Il vino di Bruno Vespa è venduto sui Frecciarossa, e c’è chi sospetta la “raccomandazione” Il vino di Bruno Vespa è venduto sui Frecciarossa, e c’è chi sospetta la “raccomandazione”

José Moro, presidente di Cepa 21 – questo il nome dell’azienda -, ha confessato ai media spagnoli di stare provando una sensazione agrodolce per l’arresto: c’è certamente soddisfazione per il modo in cui il caso si è concluso e per avere finalmente dato un volto al responsabile, ma allo stesso tempo ha spiegato di non riuscire a comprendere “come sia stato commesso un simile sacrilegio”.

Il colpo, se così vogliamo definirlo, ha ovviamente colpito cassa e produzione della cantina: i vini “prosciugati”, come vi abbiamo accennato in apertura di articolo, erano quelli a etichetta Horcajo e Malabrigo, i più prestigiosi in assoluto tra quelli prodotti. All’epoca dei fatti, il presidente Moro aveva spiegato ai media locali come l’intruso non avesse rubato nulla, e che dai filmati delle telecamere di sicurezza sembrava invece che il suo unico scopo fosse quello di causare più danni possibili.

Il signor Moro, in altre parole, ci aveva visto giusto. “Si tratta di fare del male per il gusto di fare del male” aveva spiegato il presidente di Cepa 21. “È un qualcuno he non può essere molto equilibrato, non ha molto buon senso e agisce spinto dall’odio”.