Pare che nel 2021 i richiami alimentari e le allerte relativi sia al cibo che ai mangimi siano aumentati in tutta l’UE arrivando a quota 4.588.
Le notifiche sono decisamente di più rispetto alle 3.783 del 2020, le 4.000 del 2019 e le 3.622 del 2018. Se avete seguito con attenzione anche i richiami da noi pubblicati, vi sarete resi conto che a guidare questa impennata sono state le allerte causate dall’ossido di etilene (Eto) nei semi di sesamo e prodotti derivati: per l’ossido di etilene ci sono state ben 468 notifiche.
A diramare questi dati è stato il Ministero della Salute che ha appena pubblicato la Relazione Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi (Rasff) 2021. Si è così visto che nel 2021, 4.084 notifiche sono state inerenti l’alimentazione umana, 234 quella animale e 270, invece, interessavano oggetti destinati a venire a contatto con il cibo.
Le notifiche relative a non conformità rilevate durante operazioni di autocontrollo sono state il 25%, cioè 1.151. Il paese che ha trasmesso alla Commissione europea il maggior numero di segnalazione è stata la Germania con 760 notifiche, seguita poi dalla Spagna con 523 e dall’Olanda con 445.
L’Italia, invece, nel 2021 ha trasmesso tramite il Rasff 387 notifiche, cioè l’8,4%, piazzandosi al quarto posto. I prodotti italiani diventati oggetto di allerte europee sono stati 172 (nel 2020 erano stati 125 e nel 2019 146). In questo caso la maggior parte delle notifiche riguardava la presenza di residui di pesticidi (1.251), poi di patogeni (774) e infine di micotossine (449).
Parlando di contaminanti microbiologici, invece, la maggior parte delle notifiche ha riguardato la Salmonella, seguita dalla Listeria monocytgenes e dall’Escherichia coli.