Report torna sui casi di peste suina ed elettrocuzione: la puntata in onda questa sera

In anteprima, i tristi sviluppi delle inchieste di Giulia Innocenzi sulla peste suina africana e su come essa venga male affrontata in Italia, a scapito degli animali e della diffusione dell'epidemia stessa.

Report torna sui casi di peste suina ed elettrocuzione: la puntata in onda questa sera

Mentre lo scarico delle responsabilità impazza sotto gli occhi di un menefreghismo generalizzato, gli animali continuano a morire e a soffrire. Lo documenta la puntata di Report di questa sera che punta ancora una volta, sotto gli occhi dell’Italia intera, quel faro che porta il nome di peste suina. Giulia Innocenzi e le telecamere della trasmissione di Rai Tre tornano infatti a sollevare la questione dei maltrattamenti dei maiali uccisi a partire dalle irregolarità documentate nella puntata di Report andata in onda lo scorso 5 novembre legata agli abbattimenti a Pieve del Cairo.

Fu in questo caso che, grazie alle telecamere in possesso da Last Chance for Animals, vennero mostrati i metodi utilizzati per l’uccisione degli animali contagiati dalla peste suina: stiamo parlando di elettrocuzione, pratica che agisce con gli elettrodi applicati però spesso nei posti sbagliati (sopra la testa anziché sulle tempie) accusati di provocare all’animale una morte più lenta e la sofferenza di ustioni dovute all’utilizzo di strumentazioni sporche e quindi in grado di provocare bruciature. Le immagini mostravano anche maltrattamenti agli animali colpiti con calci e punteruoli e carcasse infette rimaste aperte tutta la notte contro le regole di biosicuerzza.

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E se alla Camera dei Deputati dopo il servizio andato in onda si è acceso il dibattito e per il Ministro Francesco Lollobrigida è risultato che “le operazioni sono state eseguite da ditte specializzate sotto il controllo dell’agenzia per la tutela della salute di Pavia, secondo le buone prassi del caso in osservanza delle norme sia in termini di biosicurezza che nel rispetto del benessere animale e che comunque spetti alle autorità giudiziarie valutare se siano stati commessi reati”, Last Chance od Animals, insieme alla Rete dei santuari di animali liberi ha deciso di sporgere denuncia alla Procura di Pavia. “Vogliamo che i responsabili dei gravi fatti della nostra inchiesta vengano individuati. Gli animali anche nei casi di emergenza vanno soppressi rispettando la loro etologia”, spiega a Report Monia Sabatelli, portavoce di Last Chance od Animals Europe.

E intanto Report, come mostrerà nel servizio di questa sera, ha portato le telecamere nell’allevamento dove si sono svolti gli abbattimenti incriminati, aprendo il vaso di pandora. Il servizio svela infatti come quello dei maltrattamenti agli animali non sia un caso. L’epidemia ha portato alla soppressione di oltre 40 mila animali solo negli allevamenti della Lombardia, ma gli esperti parlano chiaro: quando occorre sopprimere una massa importante di animali bisognerebbe utilizzare il gas perché provoca loro meno sofferenza. In Lombardia si è visto girare una ditta olandese specializzata in questa pratica al costo di 100 mila euro al giorno a fronte di contributi pagati dalla Regione.

A qualcuno – si domandano da Report – è venuta la tentazione di utilizzare al suo posto la Cooperativa del Bidente, molto più economica, che nella sola provincia di Pavia avrebbe ucciso più di 10 mila maiali con la scossa elettrica. La Cooperativa fa capo a Ido Bezzi, ma chi gli ha dato l’ordine di farlo? E perché nessuno ha controllato?”. E così, seguendone le tracce, le telecamere di Report si spostano anche nel Lazio e nel Veneto cercando di comprendere perché le pratiche utilizzate abbiano portato e stiano continuando a portare a morti violente testimoniate da immagini di una crudezza impressionante. Morti che sembrano collegate al lavoro di una Cooperativa specifica che ha vinto un bando per diversi anni e di allevatori che trascinano animali, li sgozzano e li rivendono anche illegalmente.