Una cena completamente pagata al Noma? Un’idea che, dobbiamo ammetterlo, farebbe gola un po’ a tutti – da appassionati di alta cucina a gastrofighetti fino ai semplici golosi. Vincerla, come abbiamo avuto modo di raccontarvi, è relativamente semplice: basta indovinare il peso di un polpo. Il contest, apparso sul profilo Instagram privato di René Redzepi, sta tuttavia attirando qualche critica – non tanto perché qualcuno voglia mettere in discussione l’attendibilità stessa del premio in palio (non è la prima volta, d’altronde, che Redzepi “gioca” a regalare una cena al suo ristorante), ma più per come il polpo è stato ritratto in foto.
Il polpo-trofeo e una eccessiva spettacolarizzazione: le accuse nei commenti
“Quello non è affatto un trofeo!” si legge in un commento. “I polpi sono creature estremamente intelligenti”. Ecco, potremmo racchiudere in queste poche ma significative parole la cosiddetta pietra dello scandalo: il polpo in questione è in effetti alzato al cielo come se fosse un trofeo, una eccessiva spettacolarizzazione di una carcassa di animale che ci fa riesumare alcuni echi del passato.
Ci riferiamo, naturalmente, ai commenti mossi qualche anno fa da Pietro Leeman, unico chef stellato italiano vegetariano, a un piatto del Noma. Parole aspre, che criticavano duramente la creazione di Redzepi accusandola di avere poco rispetto nei confronti dell’animale – un germano reale, per i curiosi – ostentando eccessivamente il suo corpo.
“Sono convinto però che gli animali, quando mangiati, vadano rispettati nella loro dignità, evitando loro le sofferenze date ad esempio degli allevamenti intensivi” aveva scritto Leeman in una lettera indirizzata allo stesso Redzepi. “Personalmente trovo quel piatto trash, alla Quentin Tarantino per intenderci, con la differenza che Quentin usa salsa di pomodoro per dipingere la morte violenta dei suoi attori, lei ha utilizzato un animale vero”.
C’è da dire, per di più, che Redzepi è uno chef che ha famosamente puntato e che tuttora punta sul mondo vegetale – una presentazione del genere, con il cervello del germano servito nella sua stessa testa svuotata, potrebbe effettivamente urtare la sensibilità di chi ha scelto la strada del cruely free.
Ecco, il polpo del contest – con le dovute proporzioni – pare un po’ confermare che Redzepi, in effetti, il vizio ce l’ha. Il commento che vi abbiamo riportato non è per di più un caso isolato: “Sono triste per questo bellissimo polpo e non mi sembra il caso di celebrare le sue dimensioni” scrive un utente; “Un essere senziente, più intelligente della maggior parte dei cuochi… Dovremmo lasciarli stare” rincara la dose un terzo; “Un giorno gli animali potrebbero fare lo stesso con noi” conclude un quarto. “Chissà quanto pesa questo essere umano?”.