I tesori del Noma vengono foraggiati, come di consuetudine, sulle coste, nelle brughiere e nelle immediate profondità marine del Nord del mondo. Tesori timidi, forse, quando immersi nel loro stato naturale, addirittura invisibili agli occhi dei più; ma che di fatto nel corso del tempo hanno brillato forti e decisi nei piani più alti dell’Olimpo della ristorazione. Dietro le porte della cucina della creatura di René Redzepi, immersa nel cuore dell’inverno scandinavo, si corre per reinventarsi tra vecchi amici e interessanti novità.
Reduce da una lunga esperienza in quel di Kyoto – dovutamente raccontato in quello che a oggi rimane l’unico magazine a marchio Noma, intitolato per l’appunto “Noma in Kyoto” – René Redzepi e compagnia sono tornati nella pianeggiante Copenaghen per meditare sul futuro. D’altro canto il lavoro per la mente – e per le mani, beninteso – non manca: l’appuntamento con la grande rivoluzione, annunciata proprio all’inizio dell’anno, si profila sempre più concreto all’orizzonte.
Che cosa bolle in pentola?
È simpatica abitudine di René Redzepi stuzzicare i suoi follower su Instagram con un carosello composto di scatti e brevi video delle idee e degli ingredienti che sfilano sui fornelli del Noma. Per lo chef danese la vetrina dei social è, per l’appunto, una vera e propria vetrina: per mettere (e mettersi) in mostra, per provocare e fare leva sulla curiosità, di tanto in tanto per annunciare contest mettendo in palio una cena gratuita per due.
Nel suo più recente post possiamo dare una breve occhiata alle ultime prove di cucina del Noma. Non mancano, come già accennato in apertura di articolo, vecchie conoscenze come il riccio di mare, che come al solito incanta i commentatori con la sua brulicante vivacità; o diversamente le colossali cozze del Mare del Nord, che lo stesso René Redzepi descrive come “enormi e molto dolci”; o ancora delle altrettanto abbondanti cozze.
L’impronta è quella a cui gli affezionati al Noma sono già ben abituati – ingredienti selvaggi e selvatici forgiati nelle profondità del mare e nel freddo scandinavo. Nel carosello di René Redzepi non mancano poi i frutti di mare, le alghe, il cetriolo di mare – “strano ma delizioso”, promette lo chef -, gli scampi e una sacca di uova di merluzzo alla griglia.
Di tutto quello che vi abbiamo raccontato qualche ingrediente si è già guadagnato il suo posto nel menu – come il riccio di mare, le cozze e gli scampi -, mentre pare che altri siano ancora in ballottaggio. La morale della favola? Ci tocca continuare a tenere gli occhi puntati sul profilo Instagram di René Redzepi, e sperare che la voglia di stupire dello chef sia superiore alla sua riservatezza.