Già provato dalla mancanza di birra (in Scozia), il Regno Unito affronta anche la difficoltà di reperire il pollo, tanto che la catena di fast food sudafricana specializzata in pollo alla griglia “peri peri” Nando’s ha temporaneamente chiuso 45 ristoranti.
Il problema, così come per le scorte di birra, è dovuto principalmente alle difficoltà nel reperire personale (a causa principalmente della cosiddetta “pingdemia”, ovvero degli isolamenti a cui sono sottoposti tutti coloro che vengono in contatto con positivi al Coronavirus), che rende pressoché impossibili le forniture regolari.
Un problema dilagante, che sta mettendo in crisi diverse società in molteplici settori, creando una sorta di lockdown forzato. Un portavoce di Nando’s ha infatti parlato di una “tempesta perfetta” creata da una combinazione tra Brexit e pandemia. “L’industria alimentare del Regno Unito ha subito interruzioni nella sua catena di approvvigionamento nelle ultime settimane a causa della carenza di personale e alcuni dei nostri ristoranti sono stati colpiti”.
Anche altre catene sono state messe in crisi dalla situazione, anche se non al punto di chiudere così tanti punti vendita come è successo a Nando’s: KFC, ad esempio, ha spiegato sui social che alcuni dei suoi articoli in menu potrebbero non essere disponibili per un po’. Un parziale sblocco della situazione è atteso nelle prossime settimane, dopo l’entrata in vigore delle nuove norme che esentano le persone completamente vaccinate dall’obbligo di isolamento dopo un contatto con un positivo al Covid-19.