McDonald’s ha firmato un accordo vincolante con la Equality and Human Rights Commission (EHRC), ente governativo del Regno Unito che si occupa di garantire il pieno rispetto dei diritti umani, in seguito a una serie di segnalazioni di molestie sessuali presso i numerosi punti vendita del colosso del fast food. L’accordo, che naturalmente ha pieno valore legale, punta di fatto a introdurre un approccio comune di tolleranza zero verso episodi di questo tipo; e spazia dall’erogazione di formazione e dalla somministrazione di sondaggi anonimi ai dipendenti all’avvio di una vera e propria attività di monitoraggio per garantire un “ambiente di lavoro sicuro, rispettoso e inclusivo”.
Molestie sessuali a McDonald’s: la storia di Christine
La proverbiale “goccia che ha fatto traboccare il vaso” sarebbe stata la storia di una certa Christine, ex dipendente di una filiale situata nel sud di Londra che ha lavorato sotto gli archi dorati per ben sette anni. Nel corso di una recente intervista ai microfoni della BBC, la donna ha raccontato di essere stata molestata sessualmente da un manager del suo punto vendita e ha confessato che sul posto di lavoro le molestie erano la norma.
Christine ha raccontato di non essersi sentita bene durante il turno di lavoro e di aver dunque raggiunto un manager, che in quel momento si trovava in magazzino, per chiedergli il permesso di andare a casa: “Ha iniziato a fare suggerimenti e commenti di natura sessuale davvero inappropriati, con i quali non mi sentivo a mio agio”, ha detto alla BBC nel corso della sua intervista. “A un certo punto si è tirato giù i pantaloni e voleva che facessi delle cose per lui”.
La donna ha detto di aver immediatamente sporto reclamo presso una dirigente d’azienda, ma le è stato semplicemente risposto di tornare a lavorare o di chiamare la polizia se era tanto preoccupata. Come accennato pare che l’incidente non fosse affatto un caso isolato, tanto che la stessa Christine ha affermato che all’interno del ristorante era comune per i gestori comportarsi in maniera inappropriata con il personale più giovane.
A onore del vero è difficile stabilire se la storia di Christine, che ha assunto una certa risonanza mediatica, sia stata ciò che ha spinto gli archi dorati a stringere l’accordo con l’EHRC: un portavoce dell’ente si è limitato ad affermare che l’accordo è stato redatto in risposta alla cattiva gestione delle denunce di molestie sessuali presentate dal personale britannico.
Il problema, in ogni caso, non sembra assolutamente esclusivo ai ristoranti d’Oltremanica: solamente la scorsa estate una dipendente statunitense venne di fatto licenziata dopo aver denunciato delle molestie sessuali sul posto di lavoro.