Dove sono finiti i pomodori per i sudditi di Re Carlo? Domanda tosta, in realtà. Come spesso capita in situazioni di questo genere, infatti, le variabili in ballo sono diverse; e spaziano da fenomeni o cicli climatici avversi a meri – ma non per questo meno seri – problemi economici. Ma partiamo dalla cosiddetta pietra dello scandalo: nei supermercati del RegnoUnito c’è una carenza di pomodori. Gli amici d’Oltremanica sono soliti fare affidamento ai raccolti di Paesi come il Marocco la Spagna per un flusso invernale di questi frutti, ma gli agricoltori dell’Africa del Nord e dell’Europa del Sud si sono trovati a fare i conti con forti piogge e inondazioni (specialmente nel caso del Marocco) e maltempo in generale.
L’eco dei razionamenti alle uova
A questo mosaico già relativamente complicato va aggiunta una produzione invernale minore nelle serre del Regno Unito e nei Paesi Bassi, dove il caro bollette ha pressoché obbligato gli agricoltori a stringere ove possibile la cinghia. Andrew Opie, direttore del cibo e della sostenibilità presso il British Retail Consortium (BRC), invita tuttavia all’ottimismo: “Le difficoltà nell’approvvigionamento dovrebbero durare alcune settimane” ha commentato “ma i supermercati sono esperti nella gestione di questi problemi e stanno lavorando con gli agricoltori per garantire ai clienti un’ampia gamma di prodotti freschi”.
Damage control? Forse. Dati BRC alla mano, la Gran Bretagna è solita importare il 95% dei suoi pomodori e il 90% delle lattughe nel periodo compreso tra dicembre e marzo; e come brevemente accennato in apertura gli alleati a cui tradizionalmente si rivolge per assicurare il flusso di prodotti alimentari versano in uno stato di crisi climatica. Anche considerando la furia degli elementi e cambiando l’interlocutore, tuttavia, l’atteggiamento sembra lo stesso: invitare a pazientare per qualche tempo in attesa che la situazione si risolva naturalmente.
“Ha nevicato e grandinato in Spagna, ha grandinato in Nord Africa la scorsa settimana, il che sta spazzando via gran parte dei raccolti” ha commentato James Bailey, direttore esecutivo della catena di supermercati Waitrose, durante una breve intervista alla radio LBC. “Ci vorranno almeno un paio di settimane per recuperare il flusso di forniture, il tempo di permettere al resto del mondo di raggiungere la stagione per la crescita degli ortaggi”.
Minette Batters, presidente della National Farmers’ Union, è tuttavia di un’opinione diversa, e ha dichiarato ai microfoni di Sky News che il razionamento di alcuni prodotti – un po’ come è capitato lo scorso autunno per le uova – rimane una possibilità concreta.