Le giovani donne si preparano a boicottare bar e club in 45 città del Regno Unito nelle prossime notti per chiedere di intervenire contro l’uso sempre più massiccio della cosiddetta droga dello stupro: si moltiplicano infatti nell’ultimo periodo le segnalazioni e le denunce di utilizzo di sostanze stupefacenti introdotte di nascosto all’interno dei drink allo scopo di far perdere conoscenza o abbassare le capacità di difesa, soprattutto nelle donne.
Milly Seaford, una studentessa di 21 anni dell’Università di Edimburgo e co-organizzatrice del boicottaggio Girls Night In, ha dichiarato al Guardian: “Le persone sono davvero stufe. Siamo arrivati al punto in cui tutti conoscono qualcuna che è stata drogata, se non lo hanno vissuto in prima persona. Vogliamo solo goderci una serata fuori e sappiamo che ci sono cose che si possono fare per evitarlo”. Gruppi di amici stanno pianificando serate di cinema e feste in casa al posto delle serate fuori, per evidenziare il problema della sicurezza delle donne. Seaford ha affermato che i club sono stati “molto ricettivi” alle loro richieste. La campagna richiede perquisizioni più rigorose all’ingresso, coperture per bevande, formazione per il personale del bar e addetti all’assistenza sociale dedicati per aiutare coloro che sono vulnerabili a tornare a casa in sicurezza.