Se siete lettori abituali delle nostre pagine non dovreste essere sorpresi dall’apprendere che il Regno Unito stia attraversando un periodo estremamente delicato: il tasso di inflazione è ormai spaventosamente prossimo alla doppia cifra, aggiungendo diverse centinaia di sterline alla spesa alimentare media dei cittadini e determinando un notevole calo nei consumi. Consumi che, per di più, non accennano affatto a riprendersi: i nostri amici d’oltremanica appaiono sempre meno interessati a fare nuovi acquisti e sempre più preoccupati dall’aumento del costo della vita, tanto che nel periodo compreso tra aprile e giugno i volumi complessivi di vendita sono diminuiti dell’1,2%.
Precipitano soprattutto le vendite di carburanti per autoveicoli, che di fatto fanno registrare un calo del 4,3% – una flessione comandata soprattutto dagli ennesimi rincari ai prezzi. Nello specifico, tornando al periodo aprile-giugno, gli esperti puntano il dito soprattutto nel calo mensile registrato a maggio, che di fatto è stato ben più grave di quanto si pensasse inizialmente con un calo dello 0,8% su base mensile (mentre gli esperti si aspettavano una flessione dello 0,5%). Per tentare di tamponare quanto possibile quest’economia sanguinante, gli esperti prevedono che la Banca d’Inghilterra abbia intenzione di alzare i tassi di interesse per la sesta volta da dicembre, determinando tuttavia un’ulteriore frenata nella crescita economica.
“Sta diventando sempre più chiaro che la crisi del costo della vita sia alla base del costante calo dei volumi di vendita degli ultimi mesi” ha commentato Paul Dales, un economista di Capital Economics. “Pensiamo che una recessione sia dietro l’angolo”.