Sugli scaffali la vodka russa non c’è più. Per il cliente giusto, che paga il giusto, una bottiglia (o due) però la si può trovare. È quanto è successo da Harrods, il celebre centro commerciale nel cuore di Londra, che per placare le pressioni sociali ha ritirato dagli scaffali le scorte di vodka prodotte in Russia sostituendole con le produzioni di altri Paesi come Polonia, Ucraina e Belgio, solo per poi venderle sottobanco.
La questione riguarda la costosa vodka Beluga, venduta al dettaglio a 100 sterline per 1,5 litri: secondo un’indiscrezione, il personale del grande magazzino della City continuava a vendere il prodotto direttamente dal chiosco dove le bottiglie erano state depositate dopo essere state rimosse dagli scaffali. Un portavoce di Harrods, tuttavia, rassicura che si è trattato di un semplice “errore” a cui hanno già posto rimedio ritirando del tutto la marca di vodka dal loro sito. A onor del vero, va specificato che non è chiaro se l’incidente sia dovuto a eventuali istruzioni dell’azienda, che intendeva massimizzare i profitti, o alla scelta autonoma di qualche dipendente.