L’Associazione britannica per la birra e i pub non ha dubbi: nel Regno Unito sono state buttati circa 87 milioni di pinte di birra a causa della chiusura dei pub provocata dalle norme restrittive messe in campo per arginare la diffusione del Coronavirus.
Secondo i calcoli elaborati dall’Associazione, infatti, fra chiusure, restrizioni e lockdown vari, ecco che tutto ciò ha significato uno spreco di circa 87 milioni di pinte di birra, pari a quasi 50 milioni di litri. Traslando il tutto in valore economico, si parla di 330 milioni di sterline (circa 377 milioni di euro al cambio attuale di vendite mancate.
Secondo l’Associazione queste perdite e il relativo spreco sono “strazianti”. Il fatto è che la legge inglese prevede che i barili di birra non venduti prima della data di scadenza debbano essere restituiti ai birrifici produttori, i quali poi devono smaltirli. In particolare, per le birre pastorizzate di solito la data di scadenza è di circa 3-4 mesi dopo la consegna nei pub e locali. Questo lasso di tempo si riduce a sole 8-9 settimane se la birra non è pastorizzata. Già a maggio scorso si parlava di 70 milioni di pinte di birra buttati dopo il primo lockdown.
I vari tentativi di riciclare gli avanzi del lockdown probabilmente non hanno sortito gli effetti sperati. O comunque non sono riusciti a far andare in pari le perdite. Ricordiamo, infatti, che a giugno la Guinness aveva deciso di riconvertire tali avanzi in modo da farli diventare fertilizzante per gli alberi di Natale irlandesi.