Forse fondare la propria pretesa al successo su di un avambraccio sudato non è stata la migliore delle idee. Non a lungo termine, almeno: d’altro canto non si può dire che Salt Bae non abbia saputo far parlare di sé, nel bene e nel male, riempiendosi anche le tasche. Beh, almeno pare: difficile articolare un giudizio quando tutto quello che abbiamo è l’ostentazione sulla vetrina dei social, mentre le notizie parlano di chiusure in località importanti (New York su tutte) e di tagli al riscaldamento per risparmiare.
Salt Bae ha costruito il proprio personaggio sull’essere “tanto”: lo è nei prezzi, con bistecche laminate in oro e vendute a 600 sterline; lo è naturalmente nella comunicazione, tra spolverate salate e invasioni di campo ai Mondiali; e lo è nelle discriminazioni e nella misoginia verso i dipendenti. L’immagine restituita è quella di un tiranno dell’eccesso: e stando a quanto si sussurra dall’altra parte della Manica, dove si trova uno dei suoi ristoranti più importanti, la sua storia sta per crollare.
Profitti e vendite del ristorante londinese
Numeri alla mano, stando a quanto lasciato trapelare dai colleghi del Daily Mail, il famigerato ristorante di Knightsbridge ha messo a segno un profitto complessivo di 1,7 milioni di sterline nel 2023, in caduta libera rispetto ai 3,3 milioni di sterline dell’anno precedente, con una contrazione delle vendite pari al 31%.
Il locale in questione fu aperto nel settembre del 2021, con il nostro protagonista che decise – comprensibilmente, e legittimamente – di capitalizzare la propria popolarità. Per descrivere i primi passi non si può che parlare di successo: nei primi tre mesi il ristorante incassa più di 8 milioni di sterline, e la stravaganza – se così vogliamo definirla – del suo “padrino” attira sempre più attenzione e, di conseguenza, soldi. Poi qualcosa si rompe.
Trentadue ristoranti: naturale e nemmeno troppo grave che qualcosa si inceppi. Peccato che gli scricchiolii portino, come già accennato, alla chiusura nella Grande Mela; e giungono addirittura al gioiello della corona in quel di Londra. A peggiorare la situazione ecco fiorire le denunce di discriminazione e misoginia: tra i casi più recenti c’è quello di una cameriera costretta a mostrare i piedi a un cliente.
La domanda di bistecche ultra costose tagliate e condite in maniera più o meno teatrale è ai minimi storici, dunque. Salt Bae, a oggi, conta ancora diciotto ristoranti in giro per il mondo, ma la fortezza londinese sembra sempre più compromessa da vendite mutilate e recensioni negative: c’è chi si lamenta dei prezzi, chi della qualità della carne, chi di entrambi.