Re Panettone a Napoli: cronaca di una secessione

Re Panettone, manifestazione organizzata a Milano da Stanislao Porzio, sbarca a Napoli. Ci siamo stati, ecco i panettoni migliori assaggiati

Re Panettone a Napoli: cronaca di una secessione

Detto tra noi: non faceva così freddo da suscitare porno-pensieri da panettone, quaggiù a Napoli. Però a questa prima edizione del Re Panettone, rassegna figlia del signor Stanislao Porzio, gia uno dei nostri, nata nel 2008 e storicamente associata a Milano, noi non siamo voluti mancare. Giacca a vento, eppur bisogna andar.

Nel salone degli specchi dell’Hotel Parkers si sono moltiplicati panettoni su panettoni, inizia il girone dantesco dei golosi e la prenotazione per il test della glicemia.

La prima cosa che colpisce, alla reception della sala degli specchi nel mitologico Hotel Parkers, è il sistema da Monopoli per l’acquisto dei dolci: sei euro, un gettone che vale 250 grammi di lievitato. Prezzo standard quindi di 24 euro al chilo di panettone artigianale, cosa che ha fatto storcere il naso a molti Maestri Pasticcieri. Troppo basso, visto che in negozio sfiorano anche i 34 euro al chilo.

Sarà per questo che il tabellone recita 23 nomi dell’alta pasticceria, ma quasi tutti provenienti dal Sud e dalla Campania in particolare? Vediamo un po’. Dieci pasticcieri provengono dalla sola Campania, sparute comparse da Basilicata, Sicilia, Puglia, Valle D’Aosta, un paio di toscani, un solo meneghino.

Molti non si sono scomodati a scender giù, c’è da farsi qualche domanda. Staranno preparando i pezzi forti per Milano?

Sta di fatto che abbiamo visto una vera secessione del panettone.

Ma new entry, granitiche certezze, cadute di stile e particolarità non sono mancate.

NEW ENTRY

panettone caffelatte Dolciarte

#Dolciarte, Carmen Vecchione, Avellino

Avete presente quando, ripresi dai bagordi del Capodanno, inzuppavamo la fetta di panettone in un litro di latte e caffè? Ecco, il panettone di Dolciarte latte e caffè ricoperto di praline cioccolato belga è un viaggio. E vale il viaggio ad Avellino.

#Pasticceria De Vivo, Pompei

panettone De Vivo Pompei

Non sapete se scegliere il lievitato o la sfogliatella, al mattino? Ci pensa De Vivo. Lievitato fuori e cuor di sfogliatella dentro, semola e ricotta per un dolce meditato che è una new entry coi fiocchi. Applausi a scena aperta.

CADUTE DI STILE

panettone Sal De Riso

#Sal De Riso

Mi immolo. Ma io la sua focaccia portafortuna (si chiama così? Non avevano tempo di dirmelo…), non l’ho capita. Forma della pastiera napoletana, guarnita con glassa e finocchietto selvatico, una doppia anima non meglio definita. Panettone al limoncello, troppo limoncello.

GRANITICHE CERTEZZE

re-panettone-panpastiera-alfonso-pepe

#Alfonso Pepe, Sant’Egidio M.A.

E’ lui, senz’ombra di dubbio, IL Re Panettone. Quest’anno ci delizia con la sua PanPastiera, ed è qui che il Natale unisce Napoli e Milano. Pepe val bene un Re Panettone.

Pasticceria Cucchi, Milano

Unico e solitario rappresentante meneghino sbarcato al Sudde, panettone che si scioglie in bocca. Burro, tanto burro per le nostre arterie, ma non importa. Cucchi è la tradizione e va rispettata. E’ il panetùn!

PARTICOLARI

panettone sfogliato Rigacci

#Rigacci ’48, Firenze

Da Firenze, il panettone sfogliato. Utilizza un po’ la stessa tecnica dei croissant: il burro viene aggiunto in una seconda fase di lavorazione, con sapori netti e ben distinti. Da provare.

Opera Waiting, Poggibonsi

panettone-biologico-opera-waiting

Mastro Pasticciere di Opera Waiting è un ragazzone che ha tirato fuori prodotti biologici, a base di olio di oliva anzichè burro. Cura nei dettagli e nel bilanciamento dei sapori, andrà lontano. Ce lo auguriamo.

La rassegna ci ha lasciato in eredità il colesterolo, da smaltire prima di Natale.

[Crediti | Link: Re Panettone, Domori, Molino della Giovanna | Immagini: Re Panettone, Nunzia Clemente]