Rapporto Fao: il prezzo del caffè continuerà a salire

Il prezzo del caffè non si ferma, anzi nel 2025 potrebbe salire. L'ultimo rapporto Fao spiega i numeri e i perché.

Rapporto Fao: il prezzo del caffè continuerà a salire

La tazzina è salata, ma non per colpa di qualche scherzo da burlone. Il punto è che il prezzo del caffè non smette di crescere. Non è solo una percezione di chiacchiere (letteralmente) da bar. Lo dimostra anche uno nuovo rapporto della Fao, l’organizzazione mondiale per il cibo e l’agricoltura. Nel 2024 abbiamo raggiunto il livello più alto mai toccato di aumento del prezzo, con un balzo in avanti vertiginoso rispetto all’anno precedente. Non è un plateau: secondo le proiezioni, nel 2025 continuerà a salire.

I numeri

caffè

L’aggiornamento in tempo reale sulla condizione del caffè nel mondo arriva da uno studio Fao a cura degli analisti El Mamoud Amrouk, Fabio Palmeri, Emiliano Magrini. Non è un quadro rassicurante: a dicembre 2024 il prezzo della materia prima è aumentato del 40%. Una tazzina costa +3,8% in Europa, fino all’impressionante +6,6% negli Stati Uniti. Così, a meno di non andare in pellegrinaggio a Catanzaro, non si sfugge alla media nazionale dell’espresso a 1,22€.

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Il problema è che potrebbe essere solo l’inizio. L’aumento dei prezzi internazionali della materia prima non sono avvertiti immediatamente dai consumatori. Il cosiddetto shock dei prezzi ci mette almeno un anno, quasi due per essere percepito al bar e supermercato. Tipicamente, una volta arrivato al dettaglio, lo shock persiste per quattro anni. Con un aumento così repentino soltanto nel 2024, ci si aspettano ricadute nel corso del 2025, e oltre. Sempre che l’andamento della produzione resti tale e non riservi ulteriori sorprese.

A proposito: secondo le ultime analisi, il prezzo alla produzione dei chicchi di caffè è cresciuto dappertutto. Soltanto fra il 2023 e il 2024 l’Etiopia registra +17,8%, Kenya +12,3%, Brasile +13,6%, Colombia +11,7%, Indonesia +15,9%, Vietnam +5,8%. Anche giusto, visto che fino ad ora il sistema del caffè non è stato affatto remunerativo per tutti, specie per i coltivatori diretti. E quando anche l’industria dice che il prezzo del caffè non è etico, bisognerebbe posare un attimo la tazzina e cominciare a farsi qualche domanda.

I perché

Caffè

Scorte limitate, condizioni climatiche avverse, aumento dei costi di spedizione. Questi, in breve, i motivi principali della crisi globale legata al mondo del caffè. Bisogna però ricordare una caratteristica fondamentale della bevanda: si tratta di una commodity, ossia di un fondamentale oggetto di scambio internazionale. Per questo motivo il caffè è più esposto di altri alle fluttuazioni dei mercati, e in particolare allo squilibrio fra domanda (troppa) e offerta (assai più limitata).

La proiezione dunque parla chiaro: il prezzo potrebbe continuare a salire, e quasi sicuramente lo farà. Nonostante il caffè costituisca meno dell’1% delle spese annuali delle famiglie, l’andamento si avverte su scala quotidiana con le consuete polemiche a strascico. E nonostante in Italia si paghi meno della metà della media europea, con inevitabili ricadute sulla qualità del prodotto. Staremo a vedere. Di sicuro, come per tanti altri fenomeni, non c’è massimo che non si possa oltrepassare.