Nel Rapporto Coop 2022 non si poteva non parlare del temutissimo caro bollette o, per raccontarla in termini più drammatici, del dilemma delle bollette: con l’estate che ormai volge al termine e l’autunno che prende a bussare con crescente insistenza, infatti, gli italiani hanno cominciato ad adattare strategie per ridurre i consumi energetici anche nell’intimità delle proprie case – una tendenza che, di fatto, ben rappresenta il peso effettivo degli aumenti alle bollette. In questo contesto, stando ai dati presentati nel Rapporto, la spesa media per l’elettricità delle famiglie è cresciuta dai 560 euro di ottobre 2020/settembre 2021 ai 1100 di ottobre 2021/settembre 2022 (+91%, per intenderci); mentre quella per il gas naturale è passata dai 990 euro di ottobre 2020/settembre 2021 ai 1700 di ottobre 2021/settembre 2022 (+70%).
Si segnala, per di più, che in Italia la voce “casa e utenze domestiche” incide sul 38% della spesa media delle famiglie (dato del 2020, badate bene; mentre nel 2010 incideva per il 32%). Se paragonata a Germania, Spagna e Francia, il Bel Paese si piazza al secondo posto complessivo, preceduta solamente dalla Germania (39%) e seguita da Spagna (36%) e Francia (29%). Abbiamo accennato, poche righe più in alto, alle cosiddette strategie di riduzione dei consumi energetici: secondo il Rapporto il 41% degli italiani tenterà di accendere le luci il meno possibile sfruttando al massimo la luce solare, il 30% ridurrà l’utilizzo degli impianti di riscaldamento, il 24% sostituirà le lampadine della propria abitazione con alternative a basso consumo, il 18% ridurrà l’utilizzo dell’acqua calda e il 14% ridurrà l’impiego della lavatrice.
Interessante notare, infine, che tra i vari elementi del contesto nazionale e internazionale che preoccupano maggiormente gli italiani la voce “Rischio penuria elettricità e gas” occupano solamente il secondo posto sul podio (30%): la medaglia d’oro, in questo contesto, va invece alla “Emergenza ambientale e crisi climatica“ (39%); mentre il terzo gradino è occupato dall’inflazione galoppante (29%).