Un recente studio pubblicato su Epic Research riaccende i riflettori sulla problematica assunzione di caffeina da parte di bambini e adolescenti. La ricerca fa sapere che dal 2017 al 2023 gli accessi al pronto soccorso collegati all’eccessivo consumo della sostanza stimolante sono più che raddoppiati per i ragazzi in età scolastica (scuola media e superiore), con una maggiore incidenza sui maschi. Se siete perplessi perché la prima causa che vi viene in mente è l’assunzione di caffè, riflettete un altro secondo. Le bevande (almeno in parte) colpevoli di questo fenomeno sono molto più probabilmente gli energy drink, enorme trend tra i giovanissimi.
Lo studio
Uno studio di inizio mese pubblicato su Epic Research allerta sul raddoppiamento delle visite al pronto soccorso legate al consumo di caffeina da parte di bambini e adolescenti. I dati derivano da un campione che pesca da enti sanitari in Stati Uniti, Libano e Arabia Saudita, per un totale di 1500 ospedali e oltre 36.000 cliniche. I grafici mostrano un notevole incremento degli accessi al pronto soccorso, con un particolare picco nel 2021. Per la fascia 11-14 anni, si è passati dai 3,1 accessi per caffeina ogni 100.000 visite ai 6,5 dell’anno scorso. Simile raddoppiamento per l’intervallo 15-18 anni: da 7,5 a 13,7 visite ogni 100.000. L’incidenza sui pazienti maschi si fa sentire di più, forse anche a causa della maggiore risposta degli uomini a questa sostanza.
Il consumo di caffeina tra gli adolescenti
Se un tempo il consumo di caffeina era grosso modo associato alla sola popolazione adulta, oggi la presenza di questa sostanza in bevande anche diverse dal caffè la rende più che disponibile anche per i giovanissimi. Parliamo degli energy drink, ovviamente, che – badate bene – non contengono di per sé più caffeina di una tazzina di nero. In un espresso ci troviamo circa 60-70 milligrammi di sostanza stimolante e la dose non varia di troppo se guardiamo dentro una lattina di bevanda energetica. Giusto per dare un’idea, una Red Bull da 250 ml immette nel corpo 80 mg di caffeina.
L’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare, suggerisce che le dosi di caffeina considerate non preoccupanti per gli adulti possono anche essere applicate a bambini e adolescenti; non sarà quindi il singolo contenuto di sostanza in un energy drink a fare la differenza. Ma allora da dove deriva il problema? Sono diversi gli aspetti da considerare, come il consumo di svariate lattine, il mix con l’alcol, nonché il peso della persona che beve e quindi la sua capacità di metabolizzare le sostanze contenute nel drink. La questione resta ancora sul tavolo delle autorità.