Il fango e l’acqua hanno travolto Valencia ma non hanno spezzato lo spirito della comunità. E tra chi ha imbracciato la pala c’è anche Quique Dacosta, chef del ristorante dai macaron gemelli El Poblet.
Vale la pena notare che lo stesso chef ha allo stesso tempo smentito un coinvolgimento nella catastrofe in questione del suo ristorante, El Poblet, come era invece stato comunicato in un primo momento da fonti autorevoli in Italia.
La situazione a Valencia e gli appelli di chef Dacosta
Gli sforzi di chef Dacosta – così come i suoi appelli, come vedremo – sono stati documentati attraverso il proprio personale e seguitissimo spazio sulla vetrina dei social. “Desolato da ciò che sta succedendo nella mia città, nella mia terra e nella mia gente” aveva scritto qualche giorno fa, accompagnando alle parole lo scatto di uno specchio d’acqua nera, impenetrabile, minacciosa.
“Risolveremo tutti i danni materiali subiti e cercheremo di andare avanti insieme” aveva continuato. “Il mio affetto, la mia solidarietà e la mia forza a tutte le vittime e ai familiari”.
Un paio di giorni più tardi l’eloquentissima foto di una padella appesa al muro, sulla quale è evidente, simile a una linea tracciata con un righello, il marchio fangoso dell’alluvione. Sulle storie, nel frattempo, si racconta di momenti di impegno e di solidarietà che, come braci pulsanti, mostrano il vigore e la resistenza della Comunità Valenciana.
Dacosta, dicevamo, non ha esitato a indossare la maglia dell’avanguardia. “La situazione nella Comunità Valenciana è catastrofica” si legge a corredo di un breve video pubblicato nei giorni scorsi. “Abbiamo bisogno di molti più mezzi per dare da mangiare, acqua e kit igienici alle migliaia di persone che hanno bisogno di noi, e dobbiamo agire in modo coordinato”.
Proprio due settimane fa davamo la notizia dell’alluvione di Bologna, e dell’abbraccio di Bruno Barbieri alla sua città. Stavolta troviamo un altro chef, colpito in pieno dal disastro di Valencia. Alimentato, anche in questo caso, in primis da cambiamento climatico, e da un equilibrio che pare ormai sempre più fragile e compromesso.