Protesta certamente eloquente, quella messa in atto dagli ultimi tempi dagli agricoltori francesi – quintali di letame, paglia, pneumatici usati e altri simpatici rifiuti ammassati di fronte ad alcuni punti vendita di McDonald’s e Burger King e ancora uffici statali o edifici pubblici e arterie dell’autostrada. E se il malumore è decisamente palpabile, a uno sguardo distratto potrebbe sfuggire la motivazione (o le motivazioni) di una tale dimostrazione di disobbedienza.
Pietra angolare fondamentale della protesta degli agricoltori francesi è, come probabilmente avrete potuto intuire, la volontà di denunciare le forti pressioni che minacciano la salute dell’agricoltura d’Oltralpe. D’altro canto, per lanciare un messaggio alle autorità e al contempo far sì che l’occhio mediatico si posi sulla propria causa, riversare quintali di letame e paglia pare una strategia impeccabile.
Letame fumante e paglia: le ragioni degli agricoltori francesi
Il letame, in altre parole, fa tanto da simbolo quanto da esca – e siamo certi che dal punto di vista percettivo (visivo e olfattivo) sia difficilmente ignorabile. È per di più bene notare che questa forma di protesta sta attraversando il Paese nella quasi totale capillarità: stando a quanto riportato da Europa Today lo “scarico” più recente è avvenuto davanti agli uffici della Mutualité sociale agricole (Msa) in quel di Orthez, ma in precedenza erano stati presi di mira anche l’ingresso dell’ufficio delle finanze di Digne-les-Bains e il centro della città di Tolosa.
Numerosi anche i disagi causati in alcune delle principali arterie stradali del Paese, intasate da trattori che procedevano a passo di lumaca – una sfilata che aveva già invaso Parigi all’inizio dell’anno in seguito a una serie di strette sull’uso di pesticidi -; mentre perfino alcune sedi di McDonald’s e Burger King si sono trovate con montagne fumanti sulla porta di casa (o meglio, del punto vendita).
La natura della protesta degli allevatori francesi, in questo ultimo caso, è di stampo nettamente protezionistico: i colossi del fast food sarebbero fondamentalmente stati accusati di non utilizzare carne francese a sufficienza, contribuendo così alle difficoltà degli agricoltori.
Dietro le montagne di letame e a innescare la furia degli agricoltori francesi, in ogni caso, ci sono anche e soprattutto motivazioni di carattere economico. La protesta principale, scrive Europa Today, è “contro il governo, la troppa burocrazia e la lentezza con cui vengono esborsati i fondi comunitari agli agricoltori”, con particolare attenzione alla “fine dell’esenzione fiscale per il gasolio, la mancanza di visibilità per l’agricoltura biologica e la direzione presa dalla Politica agricola comune dell’Ue, o meglio il modo in cui viene applicata nella nazione”. Le richieste sono apparentemente semplici: una riduzione degli oneri e un intervento atto a snellire le norme burocratiche a cui l’agricoltura d’Oltralpe è soggetta.