Ora è ufficiale: Torino perde una stella Michelin. Parliamo di quella di Spazio7, la cui chiusura ci viene comunicata dallo chef Antonio Romano attraverso il suo profilo Facebook. Va detto che la cosa non trova impreparati.
Già questo dicembre il cuoco del ristorante della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo aveva lanciato segnali contrastanti tramite Linkedin dichiarandosi #Opentowork (in cerca di lavoro) nonostante l’insegna stellata fosse ancora assolutamente operativa. Un “particolare” che non ci eravamo fatti sfuggire, sollevando i dubbi sul caso.
La dichiarazione di Antonio Romano e il silenzio dei titolari
L’ufficialità passa dalla dichiarazione di chef Romano, con toni concilianti, almeno all’inizio: “Il 25 dicembre, la cucina di Spazio7 ha acceso i fornelli per l’ultimo pranzo, quello di Natale, chiudendo così definitivamente le porte (almeno secondo le mie informazioni). Desidero esprimere il mio sincero ringraziamento a tutte le persone che hanno fatto parte di questo straordinario progetto, in particolare ai fantastici ragazzi di sala e di cucina. Abbiamo costruito relazioni umane che vanno ben oltre il contesto lavorativo, e sono grato per il tempo trascorso insieme” e non manca un occhio di riguardo per gli ispettori Michelin che, hai tempi del suo avvicendamento con Alessandro Mecca, ritennero di fargli mantenere l’ambito macaron, poi mantenuto fino ad oggi.
Classe 1993, con esperienze importanti da Heinz Beck e Heston Blumenthal, non ha mai dimostrato timori reverenziali nella sua proposta, pur dovendo ammettere ora che non tutto è andato come sperato: “Purtroppo, il ristorante Spazio7 non è mai decollato come avrei desiderato. Nonostante la consapevolezza di operare in una città “complicata” sotto molti aspetti, ho sempre dato il massimo per raggiungere gli obiettivi prefissati.”
Al momento non ci sono conferme ufficiali da parte dei titolari del locale, la cui comunicazione sui profili Facebook e Instagram è al momento ferma al primo di gennaio con dei laconici auguri per un felice anno nuovo la cui ironia, col senno di poi, non ci sfugge. Forse pecchiamo noi di malizia, ma è lecito pensare che l’unica frecciatina del post dello chef sia dedicato a loro piuttosto che a una città che fatica ad accettare proposte eccessivamente creative: “Rimane l’amarezza di essere stato l’unico a credere pienamente in questo progetto e di averci provato fino in fondo.”
Da parte sua Antonio Romano si dichiara, per ora, in “disoccu_pensione”, ma siamo certi non mancheranno aggiornamenti sui suoi prossimi progetti.