Qui!Group fallimento: è stato arrestato Gregorio Fogliani, presidente della società di distribuzione buoni pasto. Insieme a lui, le forze dell’ordine hanno arrestato anche Luigi Ferretto, amministratore delgato e Rodolfo Chiriaco, consigliere delegato. Inoltre anche Luciana Calabria, moglie di Fogliani e le figlie Chiara e Serenza Fogliani sono finite agli arresti domiciliari. La vicenda era cominciato lo scorso anno: a settembre il tribunale di Genova aveva dichiarato il fallimento della Qui!Group. Si parlava di debiti per oltre 325 milioni di euro.
Nel corso delle indagini, poi, si è scoperto che c’erano buoni pasto non contabilizzati per un valore di 180 milioni di euro e che alcune somme pari a 41 milioni di euro erano state dirottate in maniera anomala in altre società facenti capo sempre alla stessa famiglia di imprenditori. In aggiunta, le indagini hanno anche parlato di una presunta truffa aggravata di 6 milioni di euro verso un investitore americano e di un’altra presunta truffa aggravata di 1,12 milioni di euro per quanto riguardava delle erogazioni pubbliche.
Secondo i primi dati trapelati, fra le vittime di tali truffe ci sarebbero state la Felctor Luc Holding 2, una holding americana che aveva finanziato un progetto per più di 6 milioni di euro e il ministro dell’Istruzione. In questo caso si parlerebbe di bilanci falsificati per poter avere finanziamenti di un milione di euro dal MIUR per carte e buoni pasto.
Andando più indietro, poi, gli inquirenti hanno scoperto che nel 2016 la Qui!Group aveva firmato una convenzione con la Consip, la centrale acquisti della pubblica amministazione in modo da rifornire di buoni pasto dipendenti delle pubbliche amministrazioni di Piemonte, Lombardia, Liguria, Lazio e Val d’Aosta. Solo che nel luglio del 2018 la Consip aveva bloccato questa convenzione a causa di “reiterato, grave e rilevante inadempimento delle obbligaziono contrattuali”. Pare che anche altre aziende del settore della ristorazioni avessero poi segnalato i mancati pagamenti da parte della Qui!Group di fatture relative proprio a buoni pasto utilizzati dai dipendenti pubblici. Adesso bisognerà attendere ulteriori indagini per vedere come andrà a finire questa storia.