Oggi il Sole 24 Ore ha pubblicato i risultati della propria indagine annuale sulla qualità della vita in Italia.
La domanda sembra apparentemente semplice: dove si sta meglio? La risposta naturalmente è complessa, visto che lo “star bene” è una cosa ingarbugliata.
Dunque il Sole tiene in considerazione 42 indicatori, raggruppati nei seguenti insiemi: “Ricchezza e consumi”; “Lavoro e innovazione”; “Ambiente e servizi”; “Demografia e società”; “Giustizia e sicurezza”; “Cultura e tempo libero”.
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Molto bene. Anzi: benissimo. Che studio complesso. Che ricerca raffinata. Allora andiamo un po’ a vedere i risultati.
Il posto (inteso come provincia) in cui si vive meglio è… Belluno. Belluno! Secondo: Aosta. Aosta! Terzo: Sondrio. Sondrio! Quarto: Bolzano. Bolzano!
Nell’ultima decina – nelle posizioni tra la 100 e la 110 – si trovano invece: Lecce, Salerno, Napoli… Palermo è novantasettesima. Agrigento una posizione prima. Asti è al sessantaseiesimo posto.
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Ora: lascio agli osservatori titolati un’analisi più complessiva, quel che è chiaro a me è che nella qualità della vita non viene considerata la qualità della cucina.
Chi diavolo vorrebbe mangiare per tutta la vita ad Aosta invece che a Palermo?
Chi diamine preferirebbe i ristoranti di Belluno a quelli di Napoli?
Chi potrebbe optare per un tour gastronomico nei dintorni di Sondrio invece che in quelli di Bari?
Amici del Sole, ascoltate uno stupido: trovate il modo di inserire la cucina nei vostri parametri. Se no un giorno la classifica potrebbe vincerla un centro commerciale, che è ben illuminato, ha l’ampio parcheggio, il cineplex, il fast-food igienizzato e l’astanteria.
Se non ne siete convinti, mandate due vostri giornalisti in trasferta, uno ad Aosta l’altro a Trapani. Dopo un anno guardateli in faccia e decidete, onestamente, chi è più felice.
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PS: non si offendano gli amici delle Alpi che avranno tante cose belle e pure picchi in senso gastronomico – vedi alla N di Norbert Niederkofler – ma siamo onesti, perbacco.