Quello dei distretti del cibo è un sistema pensato favorire la promozione e lo sviluppo di sistemi produttivi locali, con una specifica identità storica e territoriale, incluse le attività agricole e imprenditoriali che storicamente vi appartengono. Nascono con un’apposita legge nel 2017 e attualmente in Italia ce ne sono 195, un numero destinato a crescere: ne sono infatti stati nominati undici nuovi, tramite un bando indetto l’autunno scorso dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste.
Distretti vecchi e nuovi
Con quattro distretti al nord, sessantuno al centro e novante al sud e isole, è sicuramente il meridione a fare da traino a un sistema che si pone obiettivi ambiziosi e molteplici, che vanno dalla valorizzazione dei patrimoni culturali, enogastronomici e paesaggistici alla sostenibilità e l’inclusione, il tutto favorendo la redditività e promuovendo il turismo. Lo stesso Ministro Francesco Lollobrigida ne è un grande sostenitore, e per questo più recente bando ha stanziato cento milioni di euro, con gli undici vincitori che ne riceveranno tra i tre e i diciotto.
Ecco quindi quali sono i nuovi Distretti del cibo italiani:
- Abruzzo – Distretto agroalimentare del vino di qualità
- Calabria – Distretto del cibo del Territorio Rurale Vibonese
- Lazio – Progetto Sostenere Includere e Formare per l’ambiente-SIF
- Molise – Distretto produttivo degli oli evo molisani di alta qualità
- Piemonte – Transizione ecologica del Monregalese-Cebano per lo sviluppo sostenibile del territorio e Distretto del Cibo del Roero
- Puglia – Progetto Agricoltura rigenerativa post Xylella e Distretto produttivo agroalimentare di qualità del vino di Puglia
- Umbria – Distretto di qualità del vino umbro
- Trentino – Progetto Mela-In-forma del Distretto trentino della mela di Val di Non e Val di Sole
- Veneto – Distretto lattiero caseario veneto DI.L.CA.VE Valori e Autenticità