Quali sono (e perché) i supermercati preferiti dagli italiani nel 2025

Altroconsumo stila le annuali classifiche dedicate ai supermercati (e ai discount) basate sulle preferenze degli italiani. Ecco quali insegne se la cavano meglio e perché.

Quali sono (e perché) i supermercati preferiti dagli italiani nel 2025

Tremate tremate, le classifiche di Altroconsumo son tornate. Nello specifico, quelle che riguardano i supermercati preferiti del 2025. L’indagine condotta su 12.291 clienti e suddivisa in quattro filoni rivela che i gusti degli italiani non sono cambiati molto negli ultimi due anni. Rispetto al 2023 sono quasi invariati: giusto un punto in meno e il piccolo dettaglio dell’ammontare della spesa mensile (spoiler, in diminuzione). Il che la dice lunga su quale sia il primo criterio di scelta: la convenienza dei prezzi.

La classifica

supermercato

In realtà occorre parlare al plurale. Altroconsumo ha infatti stilato quattro classifiche in riferimento ai diversi tipi di catene sul territorio nazionale. Si parte dai supermercati/ipermercati, i più inflazionati nelle grandi città e nella movida di necessità del weekend. Anche nel 2025 restano i preferiti in assoluto, guidando l’insieme delle classifiche con 77 punti su 100. Il podio ex aequo è composto da Esselunga, Naturasì, Ipercoop.

A seguire in termini di gradimento troviamo le insegne locali con quattro primi posti a 76 punti ciascuno: Dem, Rossetto, Mega, Iperal. Terzi i super online, classifica mista in versione delivery. Di nuovo in testa Esselunga (76 punti) seguita in parità da Eurospin e Coop (75 punti). Infine i discount, su cui torreggiano Aldi, Eurospin (75 punti) e DPiù a quota 74.

I criteri

vino supermercato

Ovvero: come si misura la soddisfazione? Il primo criterio di preferenza per gli italiani di oggi è, a mani basse, la convenienza dei prezzi. Il fattore lettura del cartellino è fondamentale non solo per la scelta dell’acquisto, ma anche e soprattutto per la possibilità di risparmiare e la considerazione o meno di tornare a comprare in un certo supermercato. Del resto, lo si accennava in introduzione, rispetto al 2023 la spesa mensile media è diminuita del 5%, con picchi del 14% nei nuclei familiari più numerosi.

Il secondo fattore lo fa soddisfazione e qualità dei prodotti, specie per quelli a marchio del supermercato. Questi ultimi fondamentali per la fidelizzazione, visto che in media tendono a costare meno di quelli a marca commerciale. Seguono poi in ordine decrescente comfort dei punti vendita, sconti e promozioni, assortimento, qualità per dipartimento (carne, pesce, ortofrutta), trasparenza dei prezzi.

L’ultimo punto è curiosamente anche quello che più di tutti ha inciso sulle classifiche 2025, ovvero il tempo di attesa alla cassa. La diminuzione di un punto rispetto al 2023 lo dobbiamo proprio alla dilatazione dell’attesa ai nastri trasportatori gestiti da personale, nonostante la proliferazione in crescita delle più agili casse automatiche (sebbene limitate ai clienti con pochi pezzi). Insomma cosa ci portiamo a casa da questa indagine? Che agli italiani piace (giustamente) risparmiare, comprare di qualità, e soprattutto fare in fretta.