In Puglia un gruppo di ristoratori ha deciso di chiedere i danni e un risarcimento allo Stato per le gravi perdite economiche causate dalle restrizioni imposte a causa della pandemia da Coronavirus.
Durante un’intervista rilasciata a BariToday, uno dei ristoratori coinvolti nel progetto, ha spiegato che gli aderenti sono già più di 2mila. In pratica ristoratori, gestori di bar, pub, take away, discoteche e diverse strutture del settore del territorio hanno formato una rete regionale, un vero e proprio coordinamento.
Hanno poi mandato a uno studio legale di Roma i dati per capire se sia fattibile una richiesta di risarcimento allo Stato. Hanno anche specificato che non si tratterà di una class action, bensì di una serie di rivalse individuali che però saranno tutte coordinate insieme. Al momento il procedimento è nella fase istruttoria: solo se ci saranno i necessari fondamenti inoltreranno la causa.
Il ristoratore ha poi spiegato che i Dpcm con i quali il Governo ha chiuso o limitato le attività siano discriminatori: il tratto unificante di ogni provvedimento governativo è stato quello di individuare nella ristorazione la causa dei contagi. Tuttavia gli studi scientifici finora hanno dimostrato che la ristorazione incide solamente per il 3%, mentre i trasporti del 50%. E ha poi concluso sottolineando di aver chiuso l’attività da mesi, ma affitto e tassa sui rifiuti deve pagarli lo stesso. E per questo motivo molti finiscono poi col cadere nelle mani della criminalità.