Coldiretti ha rivelato i risultati di un’analisi effettuata basandosi su dati Istat: il Prosecco rappresenta 1/6 dell’export del vino italiano. Il che vuol dire che all’estero quasi una bottiglia di vino italiano stappato è proprio di Prosecco.
In effetti, le vendite all’estero nel corso del 2021 sono aumentate del 32%. In quest’ottica Coldiretti plaude all’opposizione ufficiale che è stata presentata da Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche Agricole e da Gianmarco Centinaio, sottosegretario, contro il riconoscimento della menzione geografica tradizionale europea del Prosek croato.
Dopo la presentazione dell’opposizione alla Commissione Europea, adesso tocca alla Croazia: ha 60 giorni di tempo per proporre le sue controdeduzioni.
Ricordiamo che il Prosek è un vino dolce da dessert proveniente dalla zona meridionale della Dalmazia. Zagabria ha chiesto di registrare una “menzione tradizionale” per il Prosek, dopo che nel 2013 era fallito un primo tentativo di proteggere tale denominazione.
Secondo Coldiretti, l’iniziativa del Ministero è fondamentale per tutelare questo patrimonio del Made in Italy: a fine anno il Prosecco raggiungerà un valore al consumo di 2,5 miliardi di euro, di cui la maggior parte provenienti proprio dalle esportazioni.
Come acquirenti esteri, gli Stati Uniti sono ancora al primo posto: hanno incrementato gli acquisti del 49%. Tuttavia la Russia ha visto un aumento ancora più netto degli acquisti: sono in pratica raddoppiati, segnando un +91%. La Germania ha segnato un +28%, mentre la Francia un +15%.
Anche nel Regno Unito, nonostante la Brexit, è stato registrato un +5% (e le prospettive sono in crescita: il Governo inglese ha annunciato che taglierà le tasse sul Prosecco e sugli spumanti in generale). E anche in Cina le vendite vanno bene: sono triplicate nel 2021, segnando un +238%.
Il successo del Prosecco, però, ha fatto nascere parecchie imitazioni che possono confondere o ingannare i consumatori. Oltre al Prosek, infatti, abbiamo il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco tedeschi, senza dimenticare il Whitesecco austriaco, il Prosecco russo e il Crisecco della Moldova.
Queste le parole di Ettore Prandini, presidente della Coldiretti: “È necessario fare presto per fermare una decisione scandalosa che colpisce il vino italiano più venduto nel mondo. Si tratta di un precedente pericoloso che rischia anche di indebolire la stessa Ue nei rapporti internazionali e sui negoziati per gli accordi di scambio dove occorre tutelare la denominazione prosecco dai falsi”.