Sta per aprirsi l’ultimo (forse) capitolo di quella che oramai è la saga Prosecco-Prosek: la Commissione Ue dovrebbe esaminare a breve l’opposizione italiana alla registrazione e tutela della denominazione Prosek per un vino croato. La registrazione andrebbe non tanto a danneggiare il Prosecco italiano, togliendogli quote dell’ampio mercato che possiede, quanto ad approfittare di un ben più famoso e apprezzato nome, parassitandone la notorietà. La richiesta di tutela è stata depositata dalla Croazia tempo fa, e il 20 novembre è scaduto il termine per fare opposizione. Ma l’Italia aveva già da vari giorni depositato la sua memoria, basando la difesa anche su fonti storiche.
Secondo fonti Ansa, sono pervenute alla Commissione altre due opposizioni oltre a quella del Governo italiano: la seconda è del Consorzio Prosecco e la terza di OriGIn, l’alleanza mondiale dei produttori di Dop e Igp. Secondo però un portavoce dell’organo Ue sentito sempre dall’agenzia di stampa, solo dalla mezzanotte del 22 novembre, cioè oggi, “la Commissione potrà analizzare le obiezioni ricevute e prendere una decisione definitiva sulla base di tutte le informazioni disponibili”. La battaglia non dovrebbe essere difficile da vincere, stando ai precedenti (come quello che fu a noi invece sfavorevole del Tocai friulano contro il Tokaj ungherese), ma comunque si sta un po’ con il fiato sospeso.