Consegnato alla Ue il dossier italiano contro il riconoscimento del Prosek croato e a difesa del nostro Prosecco. Lo ha detto in conferenza stampa il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli: si aggiunge quindi un altro capitolo alla diatriba sulla denominazione dei vini, un capitolo non inatteso ma importante. Dopo che infatti l’Unione aveva dichiarato ammissibile la richiesta della Croazia di tutelare la denominazione dei vini dalmati Prosek – una decisione non definitiva ma che aveva gettato un po’ di inquietudine perché comunque era un primo passo – l’Italia ha avuto del tempo per depositare una memoria difensiva.
E come è stato raccontato qualche giorno fa, sono state addotte delle prove storiche in favore del nome Prosecco. Ora si attende la decisione europea, ma sull’esito della vicenda non dovrebbero esserci molti dubbi, come si diceva. Lo stesso ministro Patuanelli esprime un diverso tipo di preoccupazione: “Il timore non è la pericolosità nel fatto in sé, perché la produzione italiana non può essere scalfita, ma è che nessuno ci garantisce che non venga modificato il disciplinare. O l’Ue è in grado di tutelare le Dop e le Igp o il sistema delle denominazioni rischia di saltare”. E il sottosegretario Centinaio: “Se l’Europa apre una falla così grossa sul Prosek, saranno a rischio 837 denominazioni e 300 consorzi di tutela italiani. La nostra missione è per la tutela del prodotto e delle aziende italiane. È sotto attacco una delle denominazioni più importanti dell’Italia”.