Nonostante la lunga diatriba con il croato Prosek, il Prosecco non può certo lamentarsi del suo 2021: la bollicina del nord-est chiude l’anno con una produzione da 627,5 milioni di bottiglie, una cifra che si traduce in una crescita del 25,4% sull’anno precedente. E di queste, 71,5 milioni appartengono alla nuova variante rosé, criticata durante l’estate scorsa dai produttori di Asolo perché troppo simile a “un’iniziativa meramente commerciale”.
A rendere pubblici i dati di cui sopra ci ha pensato il Consorzio di tutela del Prosecco Doc che, stando alle parole del suo presidente Stefano Zanette, si pone come obiettivo per il futuro quello di consolidare il successo della Denominazione, declinando il futuro della filiera con uno sguardo attento ai consumatori, al territorio e alle sue comunità.
Anche Giorgio Polegato, presidente della Consulta vitivinicola di Coldiretti Veneto, ha voluto commentare l’ottima produzione d’annata con parole ottimiste, definendo il tutto “un risultato veramente eccellente, che conferma la forza, la robustezza che il Prosecco Doc e l’intero sistema nelle sue tre Denominazioni esprimono oggi sul mercato globale, grazie ad una filiera produttiva di grande valore”.