Il Prosecco si conferma la star delle bollicine Made in Italy con un incremento delle vendite oltre confine addirittura pari al +35%, che ne consolidano la leadership a livello mondiale in termini di volumi esportati davanti a Champagne e Cava.
Ottime notizie arrivano peraltro anche a livello produttivo, con il via alla vendemmia fissato per metà settembre dalla zona di Conegliano per raggiungere i territori eroici verso la Valdobbiadene intorno alla fine del mese. Il maltempo e le anomalie climatiche non hanno pesato più di tanto sulle vigne del Prosecco e si annuncia un’annata da ricordare a livello di qualità.
“Un’arma in più per incrementare il successo sui mercati a partire da quello degli Stati Uniti che sono diventati il primo acquirente di bottiglie di Prosecco con un aumento del 48% ma l’incremento maggiore delle vendite – sottolinea la Coldiretti – si è verificato in Russia dove gli acquisti sono più che raddoppiati (+115%) mentre in Germania guadagna il 37%, seguita dalla Francia (+32%), il paese dello Champagne in cui le bollicine italiane mettono a segno una significativa vittoria fuori casa.
E dopo un inizio d’anno difficile il Prosecco torna a crescere persino – continua la Coldiretti – in Gran Bretagna con un +3% delle bottiglie stappate, con gli inglesi che restano al secondo posto tra i clienti. A pesare sull’export in Uk – precisa la Coldiretti – sono le difficoltà burocratiche ed amministrative legati all’uscita degli inglesi dall’Unione Europea con la Brexit”.
Il Prosecco è anche il vino più taroccato al mondo come dimostrano – sostiene la Coldiretti – le imitazioni diffuse in tutti i continenti smascherate dalla Coldiretti dal Meer-secco al Kressecco, dal Semisecco e al Consecco, dal Whitesecco al Crisecco, anche se è importante in tale direzione la recente sentenza della Corte di Giustizia Ue che ha dichiarato illegittimi proprio i nomi truffa che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati dall’Unione Europea.
Un pronunciamento storico per uno spumante la cui produzione abbraccia due regioni (Veneto e Friuli Venezia Giulia), nove province e tre denominazioni d’origine (Prosecco Doc, Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg e Asolo Prosecco Docg) per una produzione complessiva che ha superato – conclude la Coldiretti – 600 milioni di bottiglie dopo aver incassato nel 2019 il riconoscimento Unesco per le Colline del Prosecco.