L’Italia non è sola nella tortuosa battaglia che vede sul ring Prosecco e Prosek: alcuni Paesi europei, quelli facenti parte dell’European Federation of Origin Wines (Efow), si sono infatti schierati dalla parte del Bel Paese opponendosi “alla protezione del termine Prosek come Menzione Tradizionale”. Più precisamente, l’Italia potrà ora contare sul sostegno di Francia, Spagna, Portogallo e Ungheria.
Secondo l’ente, ciò che preoccupa è il tentativo di sfruttare la reputazione di una denominazione nota come il Prosecco, che negli anni è un po’ diventata sinonimo di bollicina leggera all’italiana. La stoccata nei confronti della Croazia è davvero velenosa: “Oggi è uno Stato membro dell’Ue che cerca di aggirare il sistema delle Indicazioni geografiche protette. Si rischia così di creare un precedente. Come potremo, in seguito, continuare a cercare e ottenere una migliore protezione delle Ig nei Paesi Terzi, come nel caso dei difficili negoziati in corso con l’Australia?”
Una linea dura, ripresa anche dal coordinatore del Gruppo S&D in commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, che sottolinea come le Denominazioni di origine e Indicazioni geografiche protette debbano “essere tutelate da ogni abuso, imitazione o evocazione”. Solidarietà e parole velenose, dunque, da alleati che hanno deciso di bollare l’intera questione come “oggetto di imitazione e abuso” nel nome della tutela del Prosecco. Con il tempo che scorre inesorabilmente, staremo a vedere: reggerà il nostro pronostico o avremo un altro caso Prisecco?