Il punto, nel mondo del vino, è chi vincerà la battaglia del Prosecco contro il Prosek, ma in pochi si sono occupati della battaglia combattuta nel Tribunale di Milano tra il Prosecco e il Prisecco. Non ridete, perché qui si parla di roba seria, tanto più che questa battaglia il Prosecco l’ha pure persa, e potreste trovarvi – per una semplice vocale – una bevanda analcolica tedesca.
Su Prosecco e Prosek noi abbiamo già fatto il nostro pronostico, nonostante ormai non resti tantissimo tempo per bloccare la domanda di riconoscimento del Prosek croato e tutelare il Prosecco. Su Prosecco e Prisecco, invece, non abbiamo fatto in tempo, ma forse se l’avessimo fatto avremmo perso pure noi. Perché alla fine il Tribunale di Milano ha dato torto al Consorzio della Doc, guidato da Stefano Zanette, che aveva portato in aula un produttore tedesco, la Manufaktur Jörg Geiger di Schlat, colpevole di aver immesso sul mercato un prodotto con un nome troppo simile.
Il procedimento cautelare era partito più di un anno fa, ma è stato respinto – così come il successivo reclamo – dal tribunale. Dunque, via libera al Prisecco, perché secondo il Tribunale di Milano il prodotto non lede il nome del nostro vino, non essendo “né diffuso né commercializzato in Italia”.
E poco importa, evidentemente, che viceversa il Prosecco sia diffuso e commercializzato in Germania. Il direttore del Consorzio, Luca Giavi, fa sapere che cercheranno di fare ulteriore ricorso, e che la battaglia non è finita. Ma qui, ormai, intorno al Prosecco sembra essersi scatenata una guerra.