C’è tutta la filiera del prosciutto crudo coinvolta nella truffa dei falsi San Daniele, venduti con il marchio DOP senza averne i requisiti.
Un vero scandalo, riportato dal Corriere della Sera (versione cartacea), venuto alla luce dopo 10 anni di sotterfugi, certificazioni fasulle e omertà interessate perpetrati da ispettori del Consorzio di tutela, veterinari, allevatori, addetti al macello: gli indagati, fate conto, sono 103.
[Prosciutto San Daniele: vi facciamo vedere come si fa]
Il peggior storytelling che un prodotto a marchio italiano, celebre nel mondo, potesse sceneggiare. Le indagini preliminari si sono concluse ieri: la Procura di Pordenone ha ipotizzato il reato di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio di prodotti agroalimentari con denominazione di origine protetta.
Si varano ulteriori ipotesi, parallele, possibili truffe per l’assegnazione di contributi europei. Intanto, sono stati sequestrati 270 mila prosciutti, per un valore di 27 milioni di euro.
Una seconda prosciuttopoli, a dirla tutta, sulla falsa riga di quella che ha colpito il Prosciutto di Parma DOP lo scorso inverno.
[Crediti: Corriere della Sera – Repubblica]