Il Consorzio ha aggiornato il Disciplinare di produzione del Prosciutto San Daniele Dop. Il nuovo Disciplinare è stato presentato a Roma dopo che la proposta di modifica è stata approvata dalla Regione Friuli-Venezia Giulia e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.
Mario Cichetti, direttore generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, ha spiegato che la revisione del Disciplinare è stato un loro atto volontario e unilaterale. Inoltre è il frutto di un lungo processo legato ai cambiamenti che stanno investendo l’intera filiera. Lo scopo del Consorzio rimane sempre quello di promuovere, valorizzare e tutelare il Prosciutto di San Daniele. Ma quali sono i cambiamenti più importanti del Disciplinare? Eccoli:
- aumentato il peso massimo delle carcasse e dei suini vivi: la massa corporea dei suini allevati in Italia nel corso del tempo è aumentata grazie al miglioramento delle condizioni di allevamento, dell’alimentazione e delle condizioni di salute. Per questo motivo nel nuovo Disciplinare si trovano le nuove definizioni di suino pesante e pesi elevati, riferite anche alle classi di peso che si trovano nell’apposita Tabella dell’Unione Europea
- introduzione di un peso massimo di 17,5 kg e di un peso minimo di 12,5 kg per le cosce fresche utilizzare per preparare il prodotto
- fissato il nuovo limite per il peso massimo e minimo del prosciutto stagionato: si va da 12,5 kg a 8,3 kg
- aggiornato il periodo di stagionatura: passa da 12 mesi a 400 giorni
- diminuito il range del contenuto di sale: non deve essere minore del 4,3% e maggiore del 6%
- modificata l’alimentazione dei suini destinati a produrre il Prosciutto di San Daniele: dieta a base vegetale con cereali nobili e aumento sia dei cereali che della soia
- identificate con più precisione le caratteristiche genetiche dei suini ammessi alla Dop: è stata stilata una lista dei tipi genetici idonei e non idonei in modo da controllare con più attenzione le combinazioni per gli incroci riproduttivi. Inoltre è stato specificato il divieto di utilizzare tipi genetici non presenti nel Disciplinare
- inserita una banca dati genetica creata dal Mipaaf per controllare frodi e contraffazioni di tipo genetico
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