Picchiati, bastonati, percossi ferocemente anche i suini di pochi giorni di vita senza pietà, nel nome del Prosciutto DOP: un’indagine di Essere Animali porta alla luce (ancora una volta) alcuni maltrattamenti documentati in due allevamenti di maiali a Verona e Pavia.
Non è la prima volta che l’associazione Essere Animali riprenda in segreto alcune immagini degli allevamenti: ancora nel 2016 aveva fatto scalpore il video girato in cui venivano documentati i maltrattamenti dei maiali destinati al Prosciutto di Parma. Ma la storia a quanto pare si ripete: in una recente inchiesta, diffusa anche nell’edizione serale del Tg1 di ieri, sono state rivelate altre violenze che gli animali sono stati costretti a subire, negli allevamenti della produzione DOP.
Gli allevamenti si trovano in provincia di Verona e Pavia e i maiali allevati risultano essere destinati alla produzione DOP, come Prosciutto di Parma e Prosciutto San Daniele.
Nell’allevamento in provincia di Verona sono stati documentati comportamenti cruenti che si sono ripetuti durante tutti i giorni in cui l’operatore ha lavorato sotto copertura: ha potuto documentare che i maiali venivano colpiti in più occasioni con spranghe di ferro, inseguiti, afferrati per le orecchie, trascinati per metri sul cemento e infine gettati a terra. Anche le scrofe e i maialetti venivano picchiati, presi a calci, talvolta scaraventati via, lanciandoli per aria.
Nell’allevamento in provincia di Pavia, invece, l’investigatore di Essere Animali ha filmato le operazioni di carico dei maiali verso il macello. Anche in questo allevamento, gli operatori utilizzano procedure irregolari che causano dolore agli animali: venivano movimentati nei corridoi e condotti sulla rampa di carico a calci, spesso gli operatori utilizzavano alcuni teaser per farli muovere.
«Non è la prima volta che documentiamo simili comportamenti nei confronti degli animali, anche in altri allevamenti fornitori del circuito delle produzioni DOP», ha commentato Simone Montuschi, presidente dell’associazione Essere Animali.«Queste violenze sono il risultato di un sistema intensivo di allevamento che, oltre a essere crudele verso gli animali, rinchiusi in spazi angusti senza la possibilità di vedere mai la luce del giorno, ha gravi ripercussioni anche sugli esseri umani che vi lavorano, che diventano desensibilizzati di fronte alla sofferenza degli animali.»