Il Prosciutto di San Daniele chiude il 2021 con un incremento della produzione complessiva del 3%, equivalente a 2.630.000 cosce di suino prodotte, che ha generato un aumento del fatturato del 14% su base annua. Curioso notare, inoltre, come l’83% della produzione totale sia stata destinata al consumo interno, mentre solamente il 17% ha varcato i confini dello Stivale.
Di questo 17% si calcola che più della metà (il 56%, a essere esatti) abbia raggiunto i mercati di Paesi facenti capo all’Unione Europea, come Francia, Usa, Germania, Australia e Belgio. Sono positivi, inoltre, i risultati provenienti da Polonia, Austria, Paesi Bassi, Canada e Brasile. Dati che raccontano decisamente una storia diversa rispetto al calo dell’1,5% relativo ai consumi per il reparto dei salumi, e che svettano anche quando paragonati all’incremento del 3% per il comparto dei prosciutti crudi italiani.
“In uno scenario globale complesso i dati economici del comparto sono positivi e soddisfacenti sia nel mercato interno che nelle esportazioni” ha commentato a tal proposito Giuseppe Villani, Presidente del Consorzio. “La produzione registra un aumento rispetto all’anno precedente del 3% e le confezioni di preaffettato registrano un incremento superiore all’8%”.