Via libera dalla Commissione europea: le modifiche al disciplinare di produzione del Prosciutto di Parma sono state ufficialmente approvate e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea, a quattro anni dall’avvio dell’iter. Avete bisogno di un piccolo riassuntino, o più semplicemente siete curiosi di sapere in cosa consistano tali famigerate “modifiche” alla Bibbia del disciplinare? Semplice, ve lo spieghiamo noi: in parole povere – anzi, poverissime – gli obiettivi che il nuovo disciplinare prosegue sono quattro.
Il primo riguarda un graduale ma ulteriore innalzamento degli standard qualitativi del prodotto finale; poi consolidare la sua identità e la sua distintività rispetto ad altri prodotti concorrenti; rafforzare le garanzie presentate al cliente in modo tale da consolidare il rapporto di fiducia con i consumatori e infine raccogliere – e, ci auguriamo, implementare – le sfide della transizione ecologica.
Prosciutto di Parma e le modifiche al disciplinare: i commenti
In altre parole, le modifiche al disciplinare di produzione permettono una nuova declinazione produttiva che dovrebbe permettere al Prosciutto di Parma di delineare il proprio futuro sul piano produttivo, commerciale e soprattutto su quello dell’immagine stessa della Dop. “La direzione seguita dal processo di modifica ha interessato aspetti distintivi su cui si conferma l’attenzione inderogabile da sempre mostrata dal Consorzio” si legge a tal proposito in una nota emessa dal Consorzio stesso.
Scendendo più nei particolari, il processo di modifica andrà a interessare “aspetti distintivi” che spaziano “dalle caratteristiche della materia prima, alla genetica e alimentazione dei suini, fino alla riduzione del tenore del sale e al prolungamento del periodo di stagionatura minima, insieme ad una significativa apertura a nuove tecnologie e innovazioni che rendano la produzione più efficiente e sostenibile”.
Il diretto del Consorzio del Prosciutto di Parma, Stefano Fanti, ha accolto l’approvazione del nuovo disciplinare definendola come “passo in avanti per tutto il comparto”; e sottolineando come tali modifiche rappresentano gli strumenti necessari per permettere alla produzione di “continuare ad affermare con efficacia i valori” che la contraddistinguono.
“Tutelare il bene del territorio, la stabilità del comparto e la fiducia da parte del cliente alimentano da sempre il nostro impegno per la realizzazione di un prodotto unico e riconoscibile, che sappia coniugare la tradizione che rappresenta con le attuali sfide legate alla sostenibilità e all’implementazione del Green Deal europeo”, commenta Alessandro Utini, presidente del Consorzio Prosciutto di Parma, auspicando che l’organismo delegato al controllo metta a punto “un piano efficace, volto alla verifica del pieno rispetto delle modifiche introdotte da parte di tutti gli operatori della filiera”.