Il Natale si avvicina e impegnarsi a “fare i buoni” per impressionare il caro vecchio Babbo mette fame: ne è testimone l’aumento della produzione alimentare, che in questo periodo ha fatto registrare un rincaro del 5,6%. A sottolinearlo è un’analisi della Coldiretti condotta su dati Istat, dalla quale emerge la prospettiva di un Natale pregno del ritorno della convivialità.
Un ritorno che, di fatto, pare essere più forte dei numerosi rincari a materie prime e costi energetici, che negli ultimi mesi hanno fatto aumentare i prezzi e ritoccare i listini nel settore agroalimentare a livello globale. Dopotutto è risaputo che in occasione delle vacanze natalizie si verificano i valori più elevati di consumi di cibo e bevande (che tanto la prova costume è a giugno, e c’è tutto il tempo del mondo per mettersi in forma); tanto che secondo l’analisi di Coldiretti “l’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, dal Natale al Capodanno”.