Sembra una presa in giro, ma non lo è. Stiamo parlando della votazione online che lascia ai consumatori la possibilità di scegliere “il prodotto alimentare più fuorviante dell’anno”. Il premio mira a sovvertire i punti di vista, perché secondo Foodwatch: “Per tutto l’anno vieni deriso come consumatore e preso in giro da esperti venditori di aziende alimentari. Nelle elezioni di Gouden Windei, i consumatori stessi possono ridere del loro modo di fare marketing”. I candidati del 2019 sono 8, tutti scelti sulla base di ricerche interne e indicazione degli stessi consumatori. Ahimè, non tutti i brand riescono nel tentativo di attuare strategie di marketing veritiere e, in questo caso, non aiuta il Regolamento europeo 1169/2011 che non è chiaro sui limiti da non superare.
Tra i prodotti, 6 non sono commercializzati in Italia: formaggio di capra Albert Heijn Beetroot; burro di arachidi Bongo; verdura stagionale AH; De Kleine Cucina a base di cioccolato; Damhert Woudvruchten (una confettura di frutta); acqua di sorgente Cano in scatola.
Gli altri 2 si possono acquistare anche nei supermercati italiani: Kellogg Coco pops e Tè Lipton Matcha. Per Foodwatch, in frutta e verdura non si trova mai il riferimento a vitamine o minerali, mentre nel cibo spazzatura c’è un continuo richiamo a tali elementi quasi per voler abbindolare il consumatore. In sostanza, “prendi una bomba di zucchero, aggiungi un po’ di vitamina in polvere, un animale felice, la scritta ‘raccomandato dai genitori’ e il gioco è fatto”.
Quanto al Tè Lipton matcha che sponsorizza “puro matcha giapponese”, il ragionamento è lo stesso. Per Foodwatch “di questa erba c’è solo lo 0,007% di contenuto e lo 0,14% di tè verde. “Quindi – scrive Foodwatch – hanno anche dovuto aggiungere venti volte più estratto di tè verde a questa bevanda di Lipton per renderlo un po’ simile al tè”. Inoltre, contiene zenzero e citronella (si perde un po’ la vista per leggerli), ma dei 2 ingredienti si percepisce solo l’aroma.
Fonte: Green me; Food Watch