Non tutti i prodotti UE sono uguali: l’hub scientifico della Commissione Europea fa sapere che circa un terzo dei prodotti alimentari in vendita nell’Unione cambia composizione da Paese a Paese. È il risultato di un’indagine che ha preso in esame circa 1.400 prodotti alimentari in 19 paesi dell’UE e che ha mostrato come il 9% dei prodotti comparati differisse per composizione, sebbene il packaging esterno fosse identico, e un altro 22% di prodotti analizzati fosse ancora differente per composizione, nonostante un packaging simile.
Stessi prodotti, quindi (o molto simili), ma ingredienti diversi. Qual è la chiave? Se lo chiede anche l’Unione Europea, che in realtà non ha dimostrato un modello geografico coerente. Ma più che frutto del caso, è ovvio che si tratta di strategie di marketing e posizionamento nei diversi Paesi, che tendono a privilegiarne alcuni a discapito di altri.
Lo studio sostiene il lavoro avviato dalla Commissione Juncker per affrontare il problema della doppia qualità dei prodotti e, sulla base della metodologia sviluppata, potrà analizzare caso per caso eventuali pratiche fuorvianti vietate dal diritto dei consumatori dell’UE.
Tibor Navracsics, commissario per l’istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport, responsabile del Centro comune di ricerca, ha dichiarato: “Alcuni europei si sentono diversi: i prodotti alimentari che acquistano sono diversi, forse peggiori rispetto a quelli disponibili altrove. È necessario contribuire a valutare obiettivamente la portata di tali differenze sul mercato unico. I risultati dell’indagine sono vari: da un lato sono lieto che non si siano riscontrate prove di una variabile geografica Est-Ovest nella composizione di prodotti alimentari, dall’altro sono preoccupato del fatto che uno terzo dei prodotti testati abbiano composizioni diverse pur essendo presentati come identici o similari”. Věra Jourová, commissario per la giustizia, i consumatori e l’uguaglianza di genere, ha invece dichiarato: “Non ci saranno due pesi e due misure nel mercato unico europeo: con le nuove leggi che penalizzano la duplice qualità e il rafforzamento delle autorità a tutela dei consumatori, abbiamo gli strumenti per porre fine a queste pratiche”.
[Fonte: European Commission]