Il marketing del futuro – mentre i concorrenti ancora perdono tempo sulle polverose e caotiche vetrine dei social nel tentativo di donare ai propri prodotti una risonanza globale, Pringles dimostra di essere diversi passi avanti e si prepara alla nuova frontiera del collocazione sul mercato: usare animali ignari come cartelloni pubblicitari. Ok, lo ammettiamo, detto così suona davvero male: il brand di patatine a stelle e strisce ha adocchiato una particolare specie di ragno che, a sua insaputa, condivide una certa somiglianza con il logo dell’azienda, ossia la paffuta e baffuta mascotte che siamo abituati a vedere sugli iconici tubi di patatine. L’obiettivo aziendale? Cambiargli nome in “Ragno Pringles”.
Il “Ragno Pringles”, o l’ultima frontiera del marketing
A onore del vero è bene notare che gli amici di Pringles non hanno affatto paura di inerpicarsi nei sentieri più strampalati della promozione: pensiamo, tanto per fare un esempio relativamente recente, alle patatine “virtuali” al gusto di criptovaluta. C’è chi potrebbe sostenere, tuttavia, che a sto giro si siano spinti un po’ troppo in là – vogliamo dire, sto povero ragno ce l’avrà già un nome, no?
Per spezzare una lancia in favore di Pringles, bisogna ammettere che il nostro amichetto a otto zampe può effettivamente vantare una certa somiglianza con la mascotte del brand: il ragno ha un addome tondeggiante e bianco come latte, con macchie scure che, se stringete un poco gli occhi, potrebbero ricordarvi i baffi di Mr. P.
È importante sottolineare, per di più, che l’obiettivo di Pringles non è affatto quello di cambiare il nome scientifico ufficiale e condiviso dalla comunità scientifica globale del ragno in questione (che è, giusto per i più curiosi, Araneus mitificus). Anche perché, con ogni probabilità, sarebbe virtualmente impossibile. L’intenzione, a essere corretti, è quello di cambiare il suo nome comune, quello “volgare” usato dal resto della popolazione, scienziati esclusi: al momento, è “Kidney Garden Spider”.
Detto questo, immaginiamo che fare cambiare il nome a un ragno sia leggermente più complicato che entrare in un qualsiasi ufficio dell’anagrafe e avviare le procedure. Nel lanciare la sua petizione, Pringles ha affermato di sperare che il cambiamento sia “ufficialmente riconosciuto dalla comunità degli aracnidi” e ha rivolto un appello a una lunga lista di organizzazioni legate a questi particolari animali: la International Society of Arachnology, la European Society of Arachnology, l’American Arachnological Society, Arachnologische Gesellschaft, Association Française d’Arachnologie e molte altre.
L’idea, spiegata nei minimi termini, è quella di convincere una certa massa di persone ad adottare il nuovo nome – una massa tale da soverchiare la popolarità del nome ufficiale e già utilizzato. Peccato che, al momento, la petizione non stia raccogliendo troppo successo: su change.org si contano poco più di 700 firme.