Non è un segreto che le ultime vicissitudini internazionali abbiano innescato un aumento generale dei prezzi sia dei beni alimentari che di (quasi) qualsiasi altra categoria; e con “vicissitudini internazionali” non ci riferiamo solamente alla ben più recente guerra in Ucraina, ma anche al susseguirsi di due anni di pandemia. Da qui ecco che si spiegano commenti come quello di Andrew Bailey, Governatore della Banca d’Inghilterra, che ha definito gli aumenti “apocalittici“, o le più pessimiste previsioni del Fondo Monetario Internazionale. In questo contesto, le Associazioni dei Consumatori hanno deciso di organizzare una protesta delle “pentole vuote” per il prossimo 10 giugno nelle piazze delle principali città italiane, in modo da alzare la voce contro caroprezzi e speculazioni.
Le Associazioni puntano il dito anche contro il Governo, reo di aver aiutato le famiglie in difficoltà con misure relativamente timide come la tassazione sui superprofitti delle società dell’energia o la riduzione degli oneri fiscali sulle bollette; e preferendo invece ignorare la necessità di interventi ben più radicali per “arginare una crisi che si prospetta non di breve periodo”. Come conseguenza dell’inflazione galoppante (che nel 2022 ha già raggiunto il 6,5%), infatti, si vedrà un aumento delle rate di mutui e prestiti – con le famiglie che già devono trattare il budget mensile con grande cautela a fare i conti con ulteriori restringimenti della cintura.
“Non si tratta di un generico né temporaneo aumento dei prezzi” hanno sottolineato a tal proposito le Associazioni dei Consumatori “ma di una vera e propria corsa al rialzo, alimentata da ingiustificabili fenomeni speculativi, che sta costringendo le famiglie a rinunce e privazioni che avranno importanti conseguenze sull’intero sistema economico. In questo modo nel Paese crescono disuguaglianze, povertà energetica e povertà alimentare”.