“Aumenteranno i prezzi di tutti i prodotti: dalla pasta al pane, dalla latte alla carne”: queste le previsioni di Giorgio Santambrogio, vicepresidente di Federdistribuzione, pronunciate ai microfoni del Sole 24 Ore in riferimento alla prossima ondata di aumenti che, con ogni probabilità, travolgerà gli scaffali della grande distribuzione scaricandosi poi sugli stessi consumatori finali. Una fiammata che, già agitata dal soffio insistente dell’inflazione, è stata determinata soprattutto dall’ennesima crescita del prezzo dell’energia.
“Le tariffe pagate oggi sono 4 volte quelle che pagavamo l’anno scorso per l’energia elettrica e 10 volte per il gas” spiega a tal proposito Fabrizio Cicero, direttore Friuli Venezia Giulia di Despar (Aspiag Italia). Insomma, se racconti e storie possono lasciare un poco di spazio all’immaginazione (o alla speranza), i numeri – ben più spietati – parlano invece chiaro: rimanendo nel contesto di Despar, ad esempio, il 2021 era stato macchiato da un aumento dei costi di 18 milioni di euro, soprattutto a causa di energia e logistica; e ora la situazione appare ancora più complicata. Non è difficile comprendere, dopotutto, che l’aumento delle bollette vada a ripercuotersi sui costi di produzione degli stessi prodotti alimentari: “Fin qui abbiamo fatto il possibile per evitare di ribaltare questi maggiori oneri sul consumatore e cercheremo di farlo ancora” prosegue in tal senso Cicero, sottolineando la volontà di evitare il più possibile di aggiungere peso alle famiglie.
Il direttore Despar, tuttavia, non lascia spazio a troppe illusioni: “Il peggio deve ancora venire” spiega ancora. “Fin qui si è sentito il peso dell’elettricità. Con l’inverno ci sarà quello del gas. Le famiglie andranno in difficoltà e questa si ripercuoterà sulle voci di spesa che dovranno rivedere e tagliare”. La speranza, in questo contesto, è quella di un intervento rapido del Governo – una proverbiale luce in fondo al tunnel condivisa con la filiera degli allevamenti, a dire il vero – che consenta la messa in rete degli impianti di produzione dell’energia rinnovabile e l’inserimento del settore nell’elenco di quelli energivori.