Con l’arrivo dell’autunno stringere la cinghia diventerà una mesta necessità: con la grande distribuzione che ha già annunciato aumenti a pressoché ogni tipo di prodotto a causa delle fiammate della bolletta del gas e l’inflazione che continua a galoppare, più di 2,6 milioni di italiane si troveranno in una situazione di rischio alimentare o saranno costrette a chiedere aiuto per mangiare. Questa è la lettura emersa dalla più recente analisi redatta dalla Coldiretti, diffusa in occasione del Meeting di Rimini, dalla quale si evince che all’aumento dei prezzi corrisponde una chiara crescita del numero di persone effettivamente “costrette a far ricorso alle mense dei poveri e ai pacchi alimentari”.
Come accennato, il dito è puntato soprattutto contro l’esplosione del costo dell’energia, che di fatto coinvolge l’intera filiera produttiva agroalimentare in un momento già critico per le sole condizione metereologiche. Occorre considerare, infatti, anche le conseguenze della morsa della siccità, che nel corso degli ultimi mesi ha tagliato buona parte dei raccolti nazionali determinando danni economici che, stando alla stima redatta dalla Coldiretti, superano i 6 miliardi di euro. Siccità a cui, di fatto, è poi seguito l’imperversare del maltempo, che ha scatenato grandinate, trombe d’aria e nubifragi arrivando a 13 eventi estremi in appena ventiquattro ore.
Abbiamo presentato a tutte le forze politiche un piano in cinque punti per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole” ha spiegato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare “l’importanza di “non perdere 35 miliardi di fondi europei per l’agricoltura italiana nei prossimi cinque anni ma anche la necessità di attuare al più presto le misure previste dal Pnrr”.