C’è tensione sul fronte dei prezzi del latte. Si tratta a onore del vero di un settore che, nel corso degli ultimi anni, ha sentito particolarmente l’urto dell’aumento dei costi di produzione, innescando focolai di protesta giunti, a causa della loro spettacolarità, anche all’attenzione della stampa generalista (ricorderete senza ombra di dubbio dei pastori sardi, scesi in strada a rovesciare litri e litri del latte da loro prodotto; o ancora dei cortei di trattori e camion in Toscana); e che in più occasioni ha attirato l’attenzione di enti come il Codacons che credevano di avere intuito il puzzo della speculazione. Il più recente capitolo di questi disordini, se così vogliamo definirli, è uno scontro tra Coldiretti e Lactalis, con il colosso caseario d’Oltralpe che si è visto accusato di avere condotto pratiche sleali.
Prezzi del latte: tutti i dettagli della denuncia di Coldiretti a Lactalis
Partiamo dal principio – il cosiddetto decreto legislativo in attuazione della Direttiva Ue per quanto concerne le “pratiche commerciali sleali” (che la Coldiretti, legittimamente, ricorda di avere fortemente voluto) prevede di fatto il semaforo rosso per sedici pratiche sleali, che spaziano dal rispetto dei termini di pagamento ai produttori (un limite che, nel caso dei prodotti deperibili come il latte, non deve superare il tempo massimo di trenta giorni) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e alla creazione di aste on line al doppio ribasso.
Tra le altre pratiche di fatto vietate si segnalano ancora le limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi a tali vendite fino all’introduzione di contratti esclusivamente e rigorosamente scritti; e soprattutto – ultima, in questa nostra piccola lista riassuntiva, ma di certo non per importanza – la garanzia che i prezzi riconosciuti agli agricoltori, allevatori o più generalmente ai produttori non siano inferiori ai costi di produzione.
Qui lo “sgarro” di Lactalis che, come denuncia Coldiretti in un suo comunicato stampa, ha modificato unilateralmente il contratto con gli allevatori fornitori di latte diminuendo i prezzi riconosciuti e introducendo tra l’altro un nuovo indice collegato tra l’altro alle quotazioni del latte europeo non concordato e, secondo la lettura proposta dall’associazione degli agricoltori, fortemente penalizzante per i produttori italiani.
“Procederemo a denunciare il gruppo Lactalis per pratiche sleali” ha dunque annunciato Ettore Prandini, presidente della Coldiretti “all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del Ministero dell’agricoltura e della sovranità Alimentare per la violazione del contratto sul prezzo del latte“.