I prezzi del cibo a livello globale continuano a crescere fino a toccare i livelli più alti degli ultimi 10 anni. A lanciare l’allarme la Fao, che segnala anche preoccupazioni circa il potere d’acquisto delle popolazioni mentre si sta ancora lottando per uscire dalla crisi pandemica.
Con la crescita dei prezzi degli alimenti cresce anche l’inflazione, il che va in qualche modo ad inficiare gli sforzi delle banche centrali nel sostenere le varie politiche di sostegno nazionali.
Parlando di numeri, i prezzi mondiali del cibo sono cresciuti a maggio ad un tasso mensile più veloce in oltre un decennio, ai livelli più alti da settembre 2011. Si tratta del dodicesimo incremento mensile consecutivo.
Su base annua i prezzi sono aumentati del 39,7%, ma colpisce soprattutto il mais che ora ha raggiunto un incremento dell’89,9% rispetto al valore dell’anno precedente.
A maggio sono tante le “impennate” dei prezzi: olio vegetale +7,8%; zucchero +6,8%; carni +2,2%; latticini +1,8%. Ma perché di questi aumenti? Problemi di siccità in Brasile ha paralizzato i raccolti e al contempo la grande domanda cinese di grano ha messo a dura prove le scorte globali di grano.
I danni maggiori stanno colpendo duro soprattutto le nazioni più povere, dipendenti dalle importazioni e che hanno un potere d’acquisto limitato.
Fonte: Money.it