Aumentano le bollette, aumenta il costo delle materie prime, aumentano i prezzi dei prodotti alimentari, mentre pare che l’unica cosa destinata a non aumentare siano gli stipendi. Stando alle rilevazioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), infatti, il mese di gennaio ha segnato un rialzo dell’1,1% dei prezzi mondiali degli alimenti.
L’indice FAO dei prezzi dei prodotti alimentari rileva le variazioni mensili dei prezzi internazionali dei beni considerati comunemente oggetto di scambio, e l’aumento è trainato in particolare dall’impennata degli oli vegetali, che segnano un incremento del 4,2% su base mensile. Situazione analoga, anche se con cifre più contenute, per quanto riguarda il prezzo dei prodotti lattiero-caseari, che è aumentato per il quinto mese consecutivo con un rincaro del 2,4%. Aumenti leggeri anche cereali e carne suina, mentre quella ovina e di pollame seguono una parabola discendente. Discorso a parte, infine, per quanto riguarda lo zucchero, che cala del 3,1% grazie alle ottime prospettive dei principali Paesi esportatori (come India e Thailandia) e all’aumento delle piogge e alla diminuzione del prezzo dell’etanolo in Brasile.