Presentata la prima torta robot: si mangiano anche le batterie

La torta robot è esattamente quello che sembra: una torta con robot e batterie edibili. Ma come funziona, esattamente?

Presentata la prima torta robot: si mangiano anche le batterie

Avrà lo stesso gusto dei libri di cibernetica e delle insalate di matematica? RoboCake – nome che è tutto un programma – è la prima torta nuziale robot edibile, ed è stata presentata nelle ultime ore dai ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Ilt per gli amici) e della Scuola Politecnica Federale di Losanna in collaborazione con i pasticceri e gli scienziati degli alimenti della École hôtelière de Lausanne.

Il palcoscenico, l’avrete intuito, è quello di Expo 2025, in mostra fino al 13 di ottobre in quel di Osaka; e più precisamente il padiglione Svizzero. Trattasi, spiegano i nostri uomini e donne di scienza, della più recente dimostrazione pratica del progetto RoboFood e dei risultati da questo raggiunti. Meraviglioso, ma una domanda resta inevasa: di che cosa sa una torta robot?

Che cos’è una torta robot?

intelligenza artificiale

RoboFood, vale la pena sottolinearlo, è un progetto finanziato dall’Unione Europea che punta a sviluppare una nuova generazione di robot edibili e di alimenti intelligenti. Robot edibili: pare un’ottima leva di sicurezza se un giorno ChatGPT & CO dovessero prendere l’esempio di Terminator e stancarsi di noialtri, esseri pietosamente biodegradabili.

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La RoboCake, più precisamente, è una torta nuziale con due orsetti robot e batterie edibili al cioccolato fondente (ricordate la batteria ai funghi? Ecco, qualcosa ci dice che quella al cioccolato potrebbe avere più successo). Gli orsetti “sono fatti i gelatina, sciroppo e coloranti”, racconta Bokeon Kwak, ricercatore del Lis; e sono vivi. Beh, più o meno.

“Sono animati da un sistema pneumatico interno” spiega ancora Kwak. “Quando viene iniettata aria attraverso percorsi dedicati, le teste e le braccia si muovono”. Come papparsi uno di quegli omini gonfiabili pubblicitari. Il capitolo alimentazione, invece, è stato curato dal gruppo di ricerca dell’Ilt; che ha portato alla luce la prima batteria ricaricabile commestibile al mondo, realizzata con vitamina B2, quercetina, carbone attivo e – dulcis in fundo, letteralmente – cioccolato.

“Queste batterie, sicure per il consumo, possono essere utilizzate per accendere le candele Led sulla torta”, spiega Valerio Galli, studente di dottorato presso Iit. “Il primo sapore che percepisci quando le mangi è il cioccolato fondente, seguito da un sorprendente tocco acidulo di pochi secondi, dovuto all’elettrolita commestibile all’interno”.

Scherzi a parte: quale può essere, di fatto, l’utilità dell’unire la scienza degli alimenti alla robotica? Dario Floreano, responsabile del Lis e coordinatore del progetto RoboFood, ha qualche idea: “I robot edibili potrebbero essere usati per consegnare cibo in aree a rischio, somministrare in modo innovativo farmaci a persone che hanno difficoltà a deglutire o ad animali, o anche per monitorare il cibo e la sua freschezza utilizzando sensori che possono essere mangiati”.